alluvione-niente-aiuti-all-isola-parlamentari-sardi-contro-il-governo

Mentre prosegue in commissione Bilancio al Senato l'iter della norma, concordata con il Governo, che fa slittare i tempi per il pagamento dei tributi e ripristina la dotazione finanziaria per i mutui agevolati per un massimo di 90 milioni di euro sui danni ai privati per l 'alluvione del 18 novembre in Sardegna, oggi alla Camera sono stati nuovamente bocciati due emendamenti – uno del Pd e l'altro del Movimento 5 stelle – che riproponevano le misure già contenute nel Salva Roma ritirato dall'esecutivo Renzi.

   A Montecitorio si è quindi assistito ad un'ennesima levata di scudi da parte dei parlamentari sardi che a diverso titolo richiamano il Governo agli impegni presi. Una schiarita è attesa per domani quando approderà in Senato, per il primo via libera, il disegno di legge che contiene gli interventi per gli alluvionati sardi.

   La reazione più dura allo stop della Camera arriva dal deputato di Unidos, Mauro Pili. "Un governo di incapaci – denuncia – che nega alla Sardegna anche la modesta cifra di 3,2 milioni di euro per pagare gli interessi dei debiti che i cittadini avrebbero potuto contrarre per pagarsi i danni dell'alluvione. Questa volta il governo ha superato se stesso negando anche la più elementare copertura finanziaria. Ancora una volta l'esecutivo ha dimostrato il totale menefreghismo nei confronti della Sardegna".

 Non meno tenero Salvatore Cicu di Forza Italia, che se la prende anche con il neo governatore Francesco Pigliaru, "incapace – dice – già dal suo esordio di difendere i diritti dei sardi di fronte alla volontà  dell'Esecutivo nazionale, peraltro della sua stessa appartenenza politica".

   I deputati sardi del Pd, invece, con il loro emendamento hanno voluto mandare una segnale politico al Governo, perché i tempi dell'intervento statale sui danni dell'alluvione si stanno continuamente dilatando, dopo il ritiro del Salva Roma.

 "Non possiamo andare oltre, la misura per i sardi è colma – sottolinea Romina Mura – Quanto accaduto oggi alla Camera rappresenta un vulnus che il Governo deve sanare, non oltre la settimana prossima, in Senato". Da parte sua il deputato Emanuele Cani ricorda che "sono passati oltre quattro mesi dalla data del disastro e nulla di concreto è stato fatto, non c'è più tempo per aspettare. Oggi avremmo potuto risolvere definitivamente il problema, ma così non è stato. Per quanto mi r iguarda – spiega l'esponente del Pd – ho votato convintamente in dissenso dal mio gruppo a favore degli emendamenti".

Per Caterina Pes, la bocciatura dell'emendamento del Pd "è stato un grave errore da parte della Camera, ma prendiamo atto dell'impegno del Governo a garantire un intervento a favore della Sardegna nei prossimi giorni”.

Se il reato di omissione di soccorso fosse esteso anche a decisioni di carattere politico,
lo Stato centrale ed in particolare i governi Letta e Renzi dovrebbero esser chiamati a risponderne", così l'ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, commenta la bocciatura degli emendamenti che prevedevano misure per il post-alluvione
nell'isola.
 
 "Dopo le passerelle, le promesse da 'malu pagadori' (cattivo pagatore), le ridicole bacchettate di chi ci ha accusato di non aver utilizzato dei fondi per poi rendersi conto, non senza imbarazzo, che a bloccarli è stato qualche solerte burocrate romano, assistiamo ora allo spettacolo indecoroso dei rinvii, delle beffe, di un sostengo che non arriva mai. Cambiano i presidenti del Consiglio – ha concluso Cappellacci – ma prosegue una vergognosa, vile e subdola secessione dello Stato centrale dalla Sardegna".