Fuori dal Palazzo l’assedio del paese reale: operai, cassintegrati e disoccupati che protestano. Senza contrare grillini e astenuti, tutti da convincere. Dentro il Palazzo invece si avvertono i primi timidi mal di pancia del dopo Giunta, mentre l’inchiesta sull’utilizzo dei fondi ai gruppi minaccia nuove sorprese. E nemmeno le prime mosse del governo Renzi sulla Sardegna appaiono incoraggianti.
Insomma, la strada per Francesco Pigliaru, l’economista sassarese candidato in extremis che ha portato il centrosinistra alla vittoria, appare tutta in salita. Non sta meglio l’opposizione: Cappellacci non si dimenticherà facilmente di chi ha usato il voto disgiunto come un pugnale, mentre si prepara gestire il partito e a ritrovare la coalizione in vista delle amministrative di primavera che vedranno il centrodestra cercare la rivincita in centri importanti come Pula, Tortolì, Alghero e Sassari.
In questa cornice oggi è partita l’avventura di Pigliaru e della sua Giunta. L’aria è quella del primo giorno di scuola, tutti si salutano, si baciano e si augurano buon lavoro. Giorgio Oppi, Udc, e Mario Floris, Uds, veterani di via Roma, si muovono con disinvoltura e confabulano. Più emozionati gli esordienti come Francesco Agus, Sel, Valter Piscedda, Pd e Paolo Truzzu, Fdi. Cappellacci ostenta scurezza tra i banchi dell’opposizione. In un angolino c’è l’indipendentista di Irs Gavino Sale. E spicca che dietro il banco degli assessori si contino più donne rispetto a quelle dei consiglieri. Anche nell’esecutivo tutti composti e emozionati, il solo Maninchedda, Psd’Az da tempo volto noto di via Roma, appare perfettamente a suo agio. Emozionato anche Pigliaru che riceve saluti, strette di mano e congratulazioni. Affollatissime le tribune, tra amici, parenti, collaboratori e qualche politico, come il sindaco del capoluogo Massimo Zedda e il commissario della provincia di Oristano Pasquale Onida.
E ora al lavoro. Per Pigliaru la prima patata bollente è quella di Abbanoa, stretta tra debiti (saliti a 800 milioni di euro) e l’inchiesta penale incombente. La relazione della Deloitte, l’advisor che ha analizzato lo stato di salute della società regionale, è nelle mani del presidente che dovrà, in poco tempo, salvare i posti di lavoro e rivoltare come un calzino il sistema della gestione idrica in Sardegna.







