Trionfano i giganti di Mont’e Prama. Giace invece chiusa al pubblico e ricoperta dal cemento il sito della Domus de Janas de Sa Pala Larga, a Bonorva, forse la più importante della Sardegna, monumento funerario del neolitico, affrescata e scolpita. A lanciare l’allarme è l’associazione Nurnet vuole richiamare con forza tutte le istituzioni, e tutti i Sardi, “a fare in modo che questi patrimoni siano meglio tutelati, sia ai fini della conservazione che della valorizzazione economica in chiave turistica”.
Questo monumento funerario del neolitico presenta alcuni elementi singolari di arte rupestre, sia dipinti che scolpiti: si tratta della a tomba della scacchiera e la tomba delle spirali (a circa 60 metri di distanza) che contengono protomi taurine incise, grandi spirali dipinte in rosso e ocra, un motivo a scacchiera bianca e nera.
La scoperta risale alla primavera del 2010, grazie ad Antonello Porcu, appassionato di archeologia e proprietario di un appezzamento adiacente che individuò, sui soffitti e sulle pareti di questo monumento, che fa parte di un gruppo di necropoli ufficialmente indagate dagli archeologi nella Sardegna nord-occidentale, una grande ricchezza di incisioni e di dipinti, Porcu fotografò e diffuse le foto di questi magnifici e rarissimi affreschi.
Dopo una prima campagna di scavo, che portarono alla luce una facciata e un’entrata che conduceva a un passaggio scavato nella roccia e a una camera funebre, l’area venne sigillata e preclusa al pubblico e ai ricercatori. Al termine dei primi scavi, gli archeologi sigillarono con grossi blocchi di pietra l’ingresso della tomba per nasconderlo, ricoprendo il tutto con un riempitivo di cemento.
Oltre al riempimento dell’entrata, la Soprintendenza decise di coprire una parte della superficie esterna della zona tombale con un rivestimento in cemento per preservare il sito da tombaroli e vandali. Nurnet chiede che il sito venga riaperto, studiato e reso accessibile al pubblico.