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Niente proposte demagogiche, "che creano prima illusioni e poi ulteriore sfiducia", ma politiche moderne, innovative e concrete perché il "il mondo è cambiato" e servono soluzioni nuove e coraggiose per riformare la macchina amministrativa, adeguare il quadro normativo e sostenere gli interventi su istruzione, servizi per il lavoro, formazione, trasporti, energia, rifiuti e opere pubbliche: "Bisogna avere il coraggio delle scelte difficili".

 E' il pragmatismo il leit motiv che accompagna le dichiarazioni programmatiche del governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. Per il suo primo discorso in Aula davanti al Consiglio, il Professore si è presentato con un fiocco azzurro – distribuito dal segretario di Sel Luca Pizzuto – per ricordare la giornata dell'autismo.

   Riforma della Regione, della macchina amministrativa e burocratica e degli enti locali, testi unici per evitare sovrapposizioni normative, investimenti in istruzione e in opere pubbliche per completare gli interventi avviati, una politica di bilancio rigorosa e il confronto con lo Stato per adeguare il patto di stabilità. Infine nuovi e più moderni servizi per il lavoro, meno tasse e semplificazione per le imprese, sostegno ai giovani disoccupati, energia e gestione dei rifiuti sostenibili.

Sono i punti toccati da Pigliaru nel suo intervento iniziato con un appello al Consiglio regionale. "La campagna elettorale è finita – ha detto – l'avversario politico non è nemico e io sarò il presidente di tutti i sardi, cercando di riconquistare anche la fiducia di quelli che non sono andati a votare e ci riusciremo se saremo in grado di concentrare le iniziative sulle esigenze dell'Isola".

   Il governatore ha sottolineato che "la politica deve essere vista come servizio alla comunità" e ha poi chiarito: "Dovremo chiamare la Sardegna, impoverita ed esausta, a fare altri sacrifici e saremo credibili solo se il primo ad affrontare sacrifici sarà il ceto politico al quale anche io oggi appartengo".

Pigliaru si è detto consapevole che si trova a guidare la Sardegna "nel peggior periodo della storia". Ma non è tutta colpa della crisi che viene dall'esterno dell'Isola, ha precisato, dipende anche "dall'inadeguatezza di chi ci ha governato in Europa, in Italia e in Sardegna", dove oggi la grande sfida è quella di "mettere in ordine le nostre istituzioni".

 Durante le dichiarazioni programmatiche in Aula, il governatore Francesco Pigliaru ha toccato diversi temi già annunciati in campagna elettorale.

   REGIONE. "Vogliamo una Regione riformata e riavviare la macchia significa operare una poderosa revisione". La giunta vuole modificare la legge che definisce gli assetti degli assessorati, accorpare le direzioni regionali e i servizi, verrà creata una banca dati delle competenze dell'amministrazione, e ci sarà una valutazione e un controllo adeguati per i dirigenti, ci saranno nomine trasparenti, con una piattaforma open data per la partecipazione dei cittadini. Sarà creato un tavolo tecnico per la semplificazione e verranno verificati i risultati che hanno prodotto i soldi stanziati e sepsi. "E' importante che la riforma vada adottata insieme con il Consiglio regionale – ha spiegato Pigliaru – e auspico che queste riforme siano tra le prime discusse nell'Aula".

   ENTI LOCALI. Il riordino "è urgente: per i piccoli comuni la gestione associata rappresenta un'opportunità per un'adeguata programmazione dei territori ed è l'unica strada per quegli investimenti non attuabili da un singolo comune e per la negoziazione con fornitori e altri soggetti". Saranno quindi incentivate le unioni dei comuni e le altre forme associative, verrà messa mano al riordino definitivo delle Province e città metropolitane.

   BILANCIO. "Faremo una politica di bilancio rigorosa e sostenibile per non generare residui. Non possiamo presentarci al tavolo di negoziato con lo Stato senza avere avviato una serie azioni di contenimento degli sprechi della nostra Pubblica amministrazione". Un gruppo di lavoro entro sei mesi opererà una revisione della spesa regionale e del sistema, "non sempre trasparente", di enti e agenzie. La Giunta vuole ridurre anche la pressione fiscale sulle imprese, in particolare agendo sull'Irap e su ulteriori misure per le piccole e medie imprese e per favorire l'assunzione dei giovani disoccupati.

   RAPPORTO CON STATO. "Lo Stato ha anche dei doveri nei confronti della Sardegna e la principale criticità è il mancato adeguamento limiti di spesa del patto di stabilità". Tra pochi giorni la Regione sarà al tavolo di trattativa con il Governo (la ragioneria generale dello Stato) al quale chiederà un surplus di autonomia di spesa pari a 1,2 miliardi di euro. "Ottenere l'adeguamento è una grande battaglia per la Sardegna da portare avanti tutti insieme, maggioranza, opposizione e parlamentari Sardi. In caso di risposte negative siamo pronti ad una grande contrapposizione pubblica. Non esistono governi amici o nemici, ma lealtà istituzionale". Sul fronte della vertenza entrate Pigliaru ripropone anche la costituzione dell'agenzia regionale per le entrate, quale strumento tecnico per definire i rapporti con lo Stato in questa materia e per determinare l'ammontare delle risorse versate dai cittadini".

   OPERE PUBBLICHE: "Le nostre infrastrutture sono inadeguate: scuole abbandonate anche per la nostra incuria, ospedali non a norma. Quello che è strategico non è stato realizzato, o non è stato completato o è antieconomico". La Regione guidata da Pigliaru intende completare gli investimenti strategici già realizzati (metro a Cagliari e Sassari; entro prossimi mesi mettere in esercizio almeno i primi due treni a cassa oscillante) e sbloccare le incompiute ("lo scandalo della statale 131 deve immediatamente cessare").

   TRASPORTI: Subito il piano regionale dei trasporti; verrà rinegoziata da subito la convenzione tra Governo e Cin, verrà avviato immediatamente un confronto con le realtà locali e gli operatori turistici per la continuità territoriale aerea sulle rotte minori e sarà rivisto il ruolo delle compagnie low cost attraverso nuove forme di supporto compatibili con il quadro comunitario. Entro l'estate verrà siglato il nuovo contratto di servizio con Trenitalia per disciplinare trasporto.

ENERGIA e RIFIUTI. Sarà definito un piano energetico regionale che preveda un parco di generazione elettrica, con il giusto mix di fonti e l'uso di rinnovabili che preveda ricadute nel territorio e non consumo del suolo. "Il lavoro fatto con Galsi non deve essere perduto", ha sottolineato Pigliaru. Sui rifiuti la Regione punta a "differenziare molto e bruciare sempre meno". Basta discariche, tariffa di smaltimento unica, bonifiche attraverso l'Igea e incentivazione sulla green economy.

   SARDEGNA EQUA E SICURA, CIOE' SANITA' E DIFESA DEL SUOLO.  Miglioramento della vita delle persone e sistema socio sanitario efficiente. "Una sanità più vicina ai cittadini, più case della salute e gestione della sanità indipendente dalle ingerenze della politica nelle scelte gestionali". Difesa del suolo e prevenzione del rischio idrogeologico attraverso un cronoprogramma che gestisca emergenza e programmazione. "Dobbiamo recuperare dalle nostre risorse quanto più è possibile per la ricostruzione e per ristorare i danni dell'alluvione del 18 novembre scorso".

   SCUOLA. "Dalla crisi si esce impegnandosi da subito per il futuro dei nostri ragazzi, perché una popolazione istruita è la migliore occasione contro globalizzazione". Subito il piano straordinario dell'istruzione, incentivi per la frequenza alle scuole d'infanzia, orientamento ai giovani e sostegno a famiglie e autonomie scolastiche, anagrafe studenti e investimenti per l'aggiornamento dei docenti. Riqualificazione degli edifici scolastici e didattica avanzata.

   LAVORO. "Le fasi di disoccupazione devono servire per acquisire competenze per trovare lavoro. Servizio ora costa moltissimo e non incentiva la ricerca di lavoro. Chiave di volta è realizzazione nuovi servizi per l'impiego, con la riorganizzazione del sistema della formazione professionale". E' in corso di predisposizione il progetto "Garanzia giovani" per la fascia di età dai 15 ai 29 anni.

   IMPRESE E TERRITORIO. "Meno burocrazia e meno pressione fiscale, accesso al credito basato sul ruolo dei confidi. Pigliaru promette anche l'impegno "per salvare quello che può essere salvato in modo legittimo" delle grandi aziende in crisi. "Necessario", poi, l'aggiornamento del piano paesaggistico regionale e la predisposizione dei testi unici dell'urbanistica e dell'edilizia.

   PARITA' DI GENERE: Pigliaru ha chiesto al Consiglio di modificare la legge elettorale "che ha prodotto un risultato del tutto deludente".