blitz-dei-ros-da-doddore-and-ldquo-a-casa-mia-c-and-rsquo-era-solo-la-pistola-giocattolo-di-mio-nipotino-and-rdquo

"I dieci carabinieri che alle 5 del mattino sono venuti con l'ordinanza di perquisizione in mano mi hanno chiesto se in casa avevo armi, munizioni, veicoli blindati e divise militari, mi sono messo a ridere e gli ho mostrato un temperino e la pistola col tappo rosso di mio nipotino". Salvatore "Doddore" Meloni, autotrasportatore di Terralba fondatore e presidente del partito indipendentista Meris, racconta così il suo ingresso nell'indagine per associazione eversiva della Procura di Brescia che oggi ha portato in carcere 24 persone, tra le quali il suo compaesano e compagno di avventura nella storia della Repubblica indipendente di Malu Entu, Felice Pani.

   La perquisizione, comunque, è proseguita regolarmente e alla fine nel verbale redatto dai carabinieri figurano una bandiera e un foulard della "Serenissima", due distintivi di stoffa con l'immagine del Leone di Venezia, un portatile, un computer, un hard disk e un telefono cellulare e la copia dell'atto costitutivo dell'Alleanza fra popoli e nazioni storiche tra Alpi e Mediterraneo sottoscritta in un ristorante del bresciano il 26 maggio del 2012.

   "Un documento puramente politico – ha spiegato Meloni – dopo il quale non ho più avuto alcun contatto con i rappresentanti degli altri movimenti che lo hanno sottoscritto".