"Abbiamo udito una lunga analisi sui mali della nostra Isola, ma nessuna terapia concreta". Così l'ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, commenta le dichiarazioni del suo successore, Francesco Pigliaru.
"E' come se un dottore – osserva Cappellacci – andasse da un paziente e, senza neppure chiamarlo per nome, leggesse un libro di medicina e poi, soddisfatto per la lezione impartita, andasse via senza indicare la cura". L'esponente di Forza Italia ricorda che "una parte consistente delle questioni contenute nelle odierne dichiarazioni programmatiche del presidente è condizionata alla soluzione di questioni ancora aperte con lo Stato e non può certo sfuggire che sarà questo uno dei principali banchi di prova di questa legislatura. Tra esse rientra – sottolinea l'ex governatore – una delle più importanti: quella relativa allo sblocco del patto di stabilità.
Al momento non abbiamo colto quale sia la linea che sarà seguita dall'esecutivo, auspichiamo che anche su altre problematiche, come quelle inerenti alla continuità marittima, alle infrastrutture, ai fondi per il dopo-alluvione, ai presidi per la sicurezza dei cittadini, l'intransigenza sia massima senza tentennamenti né timori e si antepongano sempre gli interessi dell'Isola a quelli della fazione politica".
Cappellacci assicura che l'opposizione "non si limiterà ad un semplice controllo o ad una verifica. Coerenti con lo spirito che ha animato la nostra esperienza come maggioranza – conclude – in queste battaglie ci sentiamo e ci sentiremo avanguardia e non ci limiteremo ad incalzare il nuovo esecutivo".