Superato il patto di stabilità. Il governo e Regione hanno concordato di avviare un percorso per superare l'attuale impianto di regole che consenta di giungere già nel 2015 al sistema di pareggio di bilancio, che rappresenta la soluzione strutturale al problema della regione Sardegna, all'interno di un progetto più ampio che riguardi tutte le regioni a statuto speciale. Lo si è deciso a palazzo Chigi in una riunione tra il Sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio, i ministri Padoan, Lanzetta, e il presidente della Sardegna, Pigliaru.
In pratica nel 2015 la Regione potrà utilizzare tutte le proprie entrate per gli investimenti e lo sviluppo, mentre per il 2014 sarà definito entro 10 giorni l'ampliamento dello spazio finanziario fuori dal Patto di stabilità come richiesto dal governatore Francesco Pigliaru. E' un primo dettaglio che emerge dall'intesa raggiunta oggi a Roma nel tavolo politico tra lo stesso governatore e il sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio. La Sardegna ha proposto di liberare dai vincoli del Patto 1,2 miliardi di euro che vanno a sommarsi ai 2,4 miliardi che la Regione può spendere in virtù della spesa storica.
Pigliaru. "Il risultato importante dell'incontro di oggi è l'impegno che il Governo ha preso nei confronti della Regione Sardegna di cancellare definitivamente, a partire dal 2015, l'assurdo vincolo del Patto di stabilità che ha sinora impedito di utilizzare tutte le nostre entrate". Così il governatore, Francesco Pigliaru, commenta l'esito dell'incontro di palazzo Chigi al quale ha partecipato anche l'assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci.
"Dal 2015, infatti, tutte le nostre entrate potranno essere totalmente usate per finanziare le politiche di sviluppo dei nostri territori – spiega il presidente della Sardegna – L'adozione della regola del pareggio di bilancio definisce finalmente un quadro di buon senso che ci attribuisce piena responsabilità nella gestione efficiente delle nostre risorse e che ci incentiva ad utilizzarle con la massima attenzione".
Paci. “Con questo accordo la Sardegna anticipa una riforma complessiva del patto di stabilità che il governo si accinge a definire con altre regioni a statuto speciale virtuose.” Così l’assessore della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci commenta l’esito del tavolo politico di questa mattina a palazzo Chigi sul patto di stabilità.
“In parole semplici – spiega Paci – significa che noi ci impegniamo a rispettare il pareggio di bilancio ma non subiamo ulteriori vincoli, siamo liberi di spendere tutte le nostre entrate iscritte a bilancio. Il nostro bilancio sarà più chiaro e trasparente, smetteremo di creare una enorme quantità di residui, ossia di promesse che poi non è possibile mantenere. Allo stesso tempo, attraverso gli accantonamenti previsti dalle manovre nazionali di risanamento finanziario, anche la Sardegna contribuisce alla riduzione del debito pubblico. Il nuovo sistema – prosegue l’assessore – ci obbliga anche ad essere virtuosi e efficienti, perché le risorse che saremo in grado di risparmiare dagli sprechi, le potremo utilizzare liberamente per attuare le nostre politiche di crescita. È una svolta nella politica di bilancio della Sardegna della quale siamo molto soddisfatti. La giunta regionale ha dimostrato di essere credibile, di operare in una logica di leale collaborazione con lo Stato – conclude Raffaele Paci – e all'interno di questa ritrovata unità di intenti è stato possibile trovare questo accordo che rafforza la nostra sovranità e responsabilità.”
Silvio Lai. "Una bella notizia nel giorno in cui il Senato sollecita unitariamente il Governo ad un cambio di passo su Alcoa e il Sulcis". Così il segretario regionale del Pd Silvio Lai commenta l'intesa raggiunta oggi a Roma nel tavolo politico tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio.
"Il Governo apre ad una innovazione che porta a impegni maggiori per la Sardegna, proprio sulla linea di una sovranità che significa assumersi maggiori responsabilità – aggiunge Lai -. Vero che occorre ancora chiarire il 2014 ma dal 2015 la Sardegna sarà padrona del suo futuro e dell'impiego efficiente delle proprio risorse. Ora il Governo vada avanti speditamente – conclude il senatore sardo – con l'avvio della sperimentazione del nuovo metodo con le regioni speciali che sono in grado di partire da subito".
Cappellacci. "Poiché stiamo rivendicando un diritto e non un privilegio, non si può chiedere alla Sardegna di aspettare un altro anno, in cambio della promessa di un risultato solo eventuale. Il Governo rispetti già per il 2014, riconoscendo subito la quota dovuta e non un solo euro di meno, senza ulteriori rinvii, lo Statuto, la legge e soprattutto la sentenza della Corte Costituzionale". All'ex governatore Ugo Cappellacci non piace che l'allentamento del Patto di stabilità per l'isola scatti solo dal 2015. L'attuale versione del patto "impedisce di utilizzare le risorse a favore delle famiglie, delle imprese e dei territori. Per questo non sarebbe tollerabile qualsiasi rinuncia per il presente in vista di una promessa per il futuro. La Giunta tenga il Governo nell'angolo e non indietreggi di un solo passo, fino a quando non ci saranno risultati veri".
"Aspettiamo questi dieci giorni per verificare se alle promesse seguirà anche qualche fatto concreto" conclude l'esponente di Forza Italia, che ricorda che "nella precedente Legislatura abbiamo messo il governo in un angolo: prima con i ricorsi alla Corte Costituzionale e le relative diffide, poi anche con la legge che, grazie al contributo dei senatori sardi, stabiliva 120 giorni per concordare i nuovi parametri e infine con l'apertura del tavolo che era finalizzato a tale risultato.
L'importanza di questo lavoro – evidenzia Cappellacci- è stata riconosciuta anche dall'assessore Paci".