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L’Arst si trasferisce. Lascia le vecchie sedi e trova in via Posada, zona Santa Gilla, i nuovi uffici da 3 mila e 100 euro al giorno. Costo complessivo 18 milioni 860 mila euro. Un po’ troppo. Specie in questi tempi di magra. Almeno così la pensano i consiglieri regionali (primo firmatario Francesco Agus, Sel, poi Lai, Daniele Cocco e Pizzuto) che, con un’interrogazione in Consiglio, hanno chiesto all’assessore regionale ai Trasporti e al presidente della Regione di sospendere la procedura. 

L’Arst, società in house con il 100% di Capitale della Regione, possiede diverse sedi operative: a Cagliari in via Zagabria 54, via Dante 1 e piazza Matteotti 9 e a Monserrato in via Pompeo e il 4 dicembre 2013 ha stipulato un contratto di locazione per i locali della Tepor in via Posada a Cagliari, con un canone di affitto di 1 milione 135 mila euro all’anno per la durata di sei anni.

 Il contratto arriva dopo la delibera Arst di aggiudicazione alla Tepor e le delibere che espongono la convenienza economica dell’operazione e della possibilità di locazione e vendita dei locali di proprietà dell’azienda utilizzati sino a questo momento e il cda dell'Arst era stato convocato per il 9 novembre 2012 con all'ordine del giorno l'opzione dell'acquisto degli immobili della Tepor al costo di euro 18 milioni 860 mila euro. Tuttavia la Regione, il 21 novembre 2012, con una nota del Direttore Generale dei Trasporti, nel richiamare la responsabilità dell'Arst esprimeva forti perplessità sugli stessi atti e spiegava di non aver mai approvato in modo formale la procedura.

Ed ecco i dubbi sollevati da Sel: intanto le sedi dell’azienda sarebbero di difficile collocazione sul mercato immobiliare (come quella di via Dante, la cui costruzione è finanziata da fondi europei e pertanto appare evidente la non esistenza dei presupposti per l’alienazione o la locazione), ma non solo. Secondo gli stessi consiglieri “la convenienza economica dell’intera operazione non appare supportata da condizioni oggettive”. 

Nella precedente legislatura analoga interpellanza non ha avuto risposta. Così i consiglieri chiedono all’assessore regionale ai Trasporti e al Presidente della Giunta regionale se esistano margini per il blocco della procedura (“visto che il conduttore può sempre chiedere la risoluzione con sufficiente preavviso”), di conoscere poi la situazione finanziaria, patrimoniale e debitoria dell’Arst (anche alla luce dei recenti tagli di bilancio all'azienda quantificati dall'assessorato ai Trasporti in 20 milioni di euro, con la concreta possibilità di drastiche riduzioni di personale e di taglio dei servizi).

Inoltre se sia strettamente necessario, e non esista alternativa, in un momento di grave crisi economica e di blocco alla spesa pubblica, “spendere cifre simili e peggiorare ulteriormente il saldo della spesa corrente della Regione nonostante i nostri enti, l'Arst in particolare, abbiano nella propria disponibilità sedi idonee alle loro esigenze di accorpamento, tra l'altro difficilmente reinseribili nel mercato immobiliare, e con costi di edificazione di gran lunga inferiori” e infine se “esistano nuovi dati e nuove considerazioni mutate negli ultimi mesi tali da giustificare con effetti positivi sul miglioramento del servizio di trasporto pubblico locale il costo di questa locazione, superiore ai 3100 euro al giorno”.