E' ancora in gravi condizioni il detenuto che ieri ha tentato il suicidio nel carcere di Buoncammino. E. M., 30enne cagliaritano, è ricoverato in rianimazione in coma farmacologico e resterà in osservazione per le prossime 36/48 ore nell'Ospedale SS. Trinità dove viene monitorato costantemente. Lo riferisce l'Associazione "Socialismo Diritti Riforme", che sottolinea che "il tempestivo intervento del medico Mohamed Malak, allertato dagli agenti della Polizia Penitenziaria, è stato determinante" per salvargli la vita. Per Sdr si tratta di un nuovo drammatico episodio, "che testimonia la fragilità della condizione psicologica di molti ristretti, spesso incapaci di sopportare anche un dissapore".
"Nonostante la buona volontà di quanti operano all'interno della Casa Circondariale – spiega la presidente di Sdr Maria Grazia Caligaris – la realtà socio-culturale dei cittadini privati della libertà risulta sempre più caratterizzata da un profondo malessere. Il disagio, spesso dissimulato, esplode in circostanze imprevedibili rendendo difficile la prevenzione.
Ecco perché sta diventando determinante il ricorso alle pene alternative e la promozione di iniziative sociali".
"Le scarse opportunità di lavoro e di risocializzazione all'esterno – conclude la Caligaris – devono indurre le istituzioni a una maggiore attenzione nei riguardi della condizione carceraria e impegnano il Ministero a rafforzare le figure di supporto psicologico e culturale".
