Sardegna accogliente con gli immigrati? Sì, tutto sommato sì. Anche se va detto che i nuovi arrivati non sono molti. Molti sardi dicono anche che con loro è migliorata la qualità della vita sul piano economico, sociale e culturale. Anche se c'è qualcuno che si preoccupa per la possibile concorrenza nel mercato del lavoro. Non emerge nell'isola la tendenza ad associare la presenza di cittadini stranieri a un crescente senso di insicurezza. L'unica preoccupazione che, a questo proposito, risulta abbastanza diffusa, soprattutto nei Comuni più grandi (Cagliari, Olbia e Sassari), riguarda la tenuta delle cosiddette regole della convivenza civile.
Sono alcuni dei risultati emersi dal progetto "ICoD – insieme contro ogni discriminazione": interviste e approfondimenti per capire che cosa pensano i sardi degli immigrati. Gli esiti dell'iniziativa sono stati illustrati questa mattina in un convegno a Cagliari.
Quanto alla discriminazione, gli intervistati non mostrano posizioni chiaramente definite: poco meno della metà del campione, infatti, ritiene che gli immigrati non godano degli stessi diritti degli italiani, e il 60% circa sottolinea come non abbiano reali possibilità di partecipare alla vita politica.
Lo studio tiene conto anche delle opinioni dei nuovi arrivati: dai racconti degli immigrati emerge, ad esempio, la visione di Cagliari come città un tempo molto ospitale. Ma che oggi progressivamente sembra sempre meno accogliente, nei confronti proprio degli stranieri.
Allargando il campo all'intera isola gli stranieri evidenziano come si tratti di una realtà che offre pochissime opportunità di lavoro e di vita (non solo per loro, ma anche per gli italiani), con il problema di un forte isolamento dal continente. E i ragazzi stranieri confessano di non vedere per sé un futuro nell'isola.