Gli assessori e il presidente della Regione sono paragonabili ai ministri della Repubblica, dunque potrebbero utilizzare l'auto di servizio non solo per finalità istituzionali. Lo indicherebbe una leggina regionale, presente in Sardegna e in poche altre regioni italiane, citata in una memoria difensiva dall'avvocato Massimiliano Ravenna, difensore del consigliere regionale e leader dell'Udc sardo Giorgio Oppi, a processo per falso ideologico e truffa.
Il leader regionale dell'Udc era oggi in aula, davanti al Tribunale monocratico, dove sono sfilati i testimoni d'accusa. I fatti contestati risalgono al 2011, quando l'ex assessore all'Ambiente della Giunta Cappellacci presentò alle casse regionali la richiesta di un rimborso di 2000 euro per una trasferta istituzionale a Roma avvenuta il 9 e 10 settembre.
Secondo il sostituto procuratore che coordina l'inchiesta, Giangiacomo Pilia, la fattura di oltre 1700 euro per un autonoleggio e di 300 euro per un biglietto aereo presentata agli uffici Affari Generali sarebbe servita a coprire tutt'altro genere di spese. Oppi avrebbe usato quei soldi per una trasferta a Chianciano Terme per un convegno del partito dove, secondo quanto accertato dagli inquirenti, l'ex assessore avrebbe noleggiato un'auto per spostarsi dalla cittadina termale e raggiungere Orvieto.
Prossima udienza il 15 gennaio, per i testimoni della difesa.
Tra questi potrebbe esserci anche il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa.
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Falso e truffa: Oppi si difende in aula: "Assessori sardi come i ministri"
