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Ha già raccolto 50 firmatari l'appello contro il commissariamento dell'Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna, rivolto al governatore Francesco Pigliaru affinché sia revocata la decisione di commissariare l'Agenzia presa il 12 giugno dalla Giunta regionale.
I firmatari. Tra loro ci sono artisti, esponenti della cultura italiana, del mondo universitario e rappresentanti di molte associazioni ambientaliste. Fra i nomi più noti il presidente della commissione Ambiente alla Camera, Ermete Realacci, il fondatore e presidente onorario Wwf Italia, Fulco Pratesi, il vicepresidente e il direttore del Kyoto Club, Francesco Ferrante e Sergio Andreis, gli scrittori Dacia Maraini, Marcello Fois e Massimo Carlotto, il coordinatore nazionale di Libera, Enrico Fontana, il docente dell'Università di Cagliari Giuseppe Melis, i musicisti sardi Paolo Fresu ed Elena Ledda, e 12 Comuni sardi come Arbus, Buggerru, Calasetta, Castelsardo, Castiadas, Cuglieri, Domus de Maria, La Maddalena, Masainas, Porto Torres, Sant'Antioco e Stintino.
L'appello "No al Commissariamento dell'Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna" è attivo da oggi anche sulla piattaforma Change.org. Con il commissariamento oltre 6 mila ettari "ritorneranno – si legge in una nota – nella disponibilità delle strutture regionali 'ordinarie', portando di fatto le lancette dell'orologio indietro di 10 anni, quando le coste della Sardegna venivano gestite in maniera settoriale. Con la soppressione dell'Agenzia migliaia di ettari di coste, ad alto valore paesaggistico e ambientale, potranno, inoltre, essere messi in vendita ai migliori offerenti, pronti a speculare sulle coste sarde, magari con il pretesto di attrarre investimenti esteri".
Per i promotori dell'appello il commissariamento "è ingiustificato in quanto la Conservatoria è un Ente non in perdita, capace di risparmiare e investire al meglio il denaro pubblico" e anzi l'efficienza economica e gestionale dell'Agenzia è un "esempio unico in Italia". 

Forza Italia. "La Giunta annulli in autotutela la scandalosa e illegittima delibera con cui ha commissariato la Conservatoria delle Coste". Lo denuncia il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, secondo il quale il commissariamento dell'Agenzia non sarebbe previsto da nessuna normativa, neppure da quella citata nel provvedimento. Anche la vice presidente del gruppo, Alessandra Zedda, si schiera contro il commissariamento parlando di "spoil system esasperato".
Secondo Pittalis "il riferimento non può certo essere la legge regionale 31 del 1998, citata nella stessa delibera a proposito della revoca del direttore della Conservatoria, perché essa prevede unicamente la possibilità di confermare o revocare entro i tre mesi successivi all'insediamento di una nuova Giunta il direttore, ma non configura nessuna ipotesi di commissariamento. Nel caso di revoca infatti si procede alla nomina di un nuovo direttore e non di un commissario, seguendo le procedure previste dalle legge – sostiene l'esponente dell'opposizione – inoltre la delibera di nomina del commissario è stata adottata il 12 giugno, lo stesso giorno in cui scadeva il Pubblico avviso per manifestazione d'interesse per l'incarico di Direttore esecutivo della Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna. Considerato che tale procedimento non è mai stato revocato, per quale motivo – si chiede Pittalis – la Giunta regionale, ad avviso scaduto, ha deciso di nominare un commissario anziché dare seguito alla selezione tra i candidati che hanno inviato la propria manifestazione di interesse?" Nel frattempo si registra l'adesione di Green Italia all'appello contro il commissariamento della Conservatoria delle coste. "Stupisce che nel nome di una spending review generalizzata – dicono gli esponenti di Green Italia, Roberto Della Seta, Nanni Spiga e Annalisa Corrado – si voglia commissariare proprio un'agenzia che si mantiene da se e presenta bilanci positivi, oltre ad essere un prezioso ente di tutela dell'inestimabile patrimonio paesaggistico dell'sola, e che ha dimostrato di utilizzare al meglio il denaro pubblico".