Alcoa non è ''nemmeno stata contattata da Glencore e allo stesso tempo la trattativa con Klesch si è ulteriormente complicata''. Lo afferma il coordinatore per la Fiom di Alcoa, Gianni Venturi, a margine del tavolo al ministero dello Sviluppo. ''L'incontro tra le organizzazioni sindacali, Alcoa e i rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo e del Lavoro, segna un preoccupante arretramento delle condizioni per una soluzione ravvicinata'', aggiunge Venturi che chiede ''una svolta nei tempi, negli impegni e nei piani''.
Il tavolo al ministero dello Sviluppo su Alcoa ha fatto il punto sulla cessione e fissato un nuovo incontro sul piano Sulcis per il 23 luglio. E' quanto si apprende da una nota del segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli che chiede di ''riaccendere i riflettori sulla vertenza, interrompendo il silenzio della politica e di gran parte dei media'' e ricorda che i lavoratori sono al sessantaduesimo giorno di presidio davanti allo stabilimento.
Quanto alla cessione, Glencore ha comunicato al viceministro Claudio De Vincenti di privilegiare, tra gli strumenti per l'abbattimento del costo dell'energia, la super-interrompibilità che la Commissione Ue ha concesso solo fino a dicembre 2015. Ora il Mise proverà a verificare praticabilità di ulteriore proroga e incontrerà nuovamente l'azienda il 9 luglio. Klesh, invece, a cui la Fim chiede di dimostrare ''di essere interessata alla continuità industriale dello stabilimento o sgombrare il campo'', ha chiesto una nuova lettera del Governo per riaprire interlocuzione e la conferma della disponibilità di Alcoa a coprire i costi di restarting (nel 2012 contabilizzati in 31 milioni di dollari). Sugli ammortizzatori sociali, infine, il sindacato segnala la mancanza del decreto del ministero del welfare per la regolamentazione degli ammortizzatori in deroga che dovrebbe garantire la copertura finanziaria necessaria.







