"Con 5,9 milioni di tonnellate di CO2 emesse ogni anno, il polo industriale della Saras si attesta come il maggior emettitore in Sardegna di gas ad effetto serra.
In Italia fanno peggio soltanto le centrali termoelettriche di Taranto (7,4 milioni di tonnellate emesse nel 2012), Torrevaldaliga-Civitavecchia (10 mln) e Brindisi Sud (12,2 mln)". E' la denuncia di Goletta Verde, che questa mattina ha fatto tappa davanti alla raffineria di Sarroch (Cagliari), sulla costa sud occidentale della Sardegna.
Secondo i rappresentanti di Legambiente, che questa mattina hanno incontrato i dirigenti della Saras a bordo della Goletta Verde, tra gli impianti industriali più inquinanti la Saras risulta al primo posto in Italia per le emissioni in atmosfera di Cromo e Nichel; ai primi posti per le emissioni di PM10 e al settimo posto per le emissioni di ossidi di zolfo. Infine l'inquinamento acustico che il polo industriale procura, in maniera continua, nell'area circostante.
Legambiente chiede dunque all'azienda della famiglia Moratti l'approvazione di un progetto importante e innovativo capace di conseguire in tempi brevi una limitazione considerevole di tutti i fattori di inquinamento. Legambiente ha illustrato un documento, che è stato trasmesso anche agli enti pubblici competenti nei mesi scorsi, basato sull'esame del rapporto ambientale del complesso industriale che segnala diverse criticità.
All'incontro erano presenti Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde; Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna; Francesco Marini, presidente Sarlux; Antonello Cogoni, direttore controllo inquinamento Saras; Walter Cocco, responsabile servizio prevenzione Saras; Gabriella Mulas, Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna; Manuela Melis, assessore all'Ambiente del Comune di Sarroch.
I dirigenti della Saras hanno replicato consegnando a Legambiente un video girato sott'acqua che dimostra lo stato dei fondali davanti alla raffineria, con tante specie ittiche che popolano l'area interdetta. E tra le banchine vivono anche polpi e stelle marine, sul fondale di posidonia oppure aggrappate ai pali del pontile.