Una "valanga" di firme per i ricorsi per la campagna #noairgunsardegna lanciata un mese fa da Unidos contro le cosiddette bombe sismiche per la ricerca di petrolio nell'Isola. "Un'opposizione senza precedenti in Italia, 112 ricorsi presentati, migliaia i cittadini che le hanno sottoscritte, associazioni e movimenti politici, tutti i sindaci della costa tra Oristano e Alghero. Vergognosa e scandalosa l'assenza della Regione Sardegna tra i ricorsi presentati". Lo ha detto oggi il deputato sardo Mauro Pili, leader di Unidos secondo il quale la mancanza del ricorso della Giunta regionale "è la conferma di una lobby politica e affaristica che sta condizionando le istituzioni, a partire dal decreto del governo Letta che individuava quell'area per arrivare alla mancata opposizione della Regione". "La mancata presentazione di osservazioni – continua -, come si evince dall'elenco dei ricorsi presentati al Ministero e resi pubblici dal sito della commissione di Valutazione d'impatto ambientale, è un fatto politicamente e istituzionalmente di una gravità inaudita. Una decisione che, se confermata, ma i tempi dei ricorsi sono scaduti da una settimana, sarebbe di fatto il lascia passare della Regione a questo scellerato progetto. E' evidente che si tratta di una linea di continuità con il governo Letta e con la decisione inaudita di concedere alla ricerca petrolifera ben 20.000 kmq di mari sardi".
Pili ha annunciato che la campagna "proseguirà con altre iniziative pubbliche, con particolare riferimento al mancato intervento della Regione e soprattutto con la grande mobilitazione del Sociabombing del famoso sito internazionale che ha fatto propria la campagna #noairgunsardegna". In meno di una settimana oltre 648.404 i contatti della campagna "che 'bombarda' il presidente del Consiglio dei Ministri con tweet personali per chiedergli di bloccare il progetto".
La replica della Regione. "Forse l'onorevole Pili non ricorda che il 24 giugno scorso a una sua analoga critica avevamo risposto con una nota che spiega chiaramente la posizione della Regione". E' la risposta della Regione alle critiche del leader di Unidos Mauro Pili, perché non sarebbe intervenuta con valutazioni politiche sulla procedura di Valutazione di impatto ambientale nazionale per il progetto "Intervento di indagine geofisica 2D nell'area dell'istanza di prospezione in mare d1 E.P-.SC" proposto da Schlumberger Italiana SpA.
A tale riguardo la Regione ripropone quanto già affermato nella precedente replica ribadendo che "il procedimento, in corso di svolgimento è la VIA nazionale, di competenza del Ministero dell'Ambiente", nell'ambito del quale la Regione Sardegna "è chiamata ad esprimere il parere di competenza, mentre chiunque abbia interesse, può inviare le proprie osservazioni al Ministero dell'Ambiente entro 60 giorni dalla data di presentazione dell'istanza (7 maggio 2014)".
"L'assessorato della Difesa dell'ambiente, attraverso il servizio SAVI, – continua la nota della Regione – ha ben presenti le potenziali criticità connesse con la realizzazione del progetto in argomento, e in tal senso ha provveduto a pubblicare anche sul sito della Regione Sardegna la comunicazione relativa alla procedura che è in corso di svolgimento. Il progetto è attualmente allo studio dei tecnici competenti e l'Assessorato della difesa dell'ambiente, nell'espletare l'istruttoria tecnica propedeutica all'espressione del parere di competenza, si avvarrà di tutte le capacità delle strutture e degli enti regionali di interesse per il progetto specifico, tenendo in debito conto quanto verrà espresso da parte delle amministrazioni locali coinvolte e di singoli cittadini o gruppi di portatori di interesse".
La Regione ricorda ancora che le osservazioni "possono essere inviate anche oltre il termine dei 60 giorni, scaduto il 6 luglio 2014, e possono essere inviate, per opportuna conoscenza, anche al Servizio SAVI che le acquisirà comunque anche attraverso il Ministero dell'Ambiente"
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