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Sì definitivo allo scalo dei pescatori del rione. Imbarcazioni, cura delle spiagge e del vecchio attracco e in futuro un ittiturismo. Ecco le immagini. Potrà ospitare tra le 30 e 40 imbarcazioni e avrà un costo di 5,9 milioni di euro. Il progetto iniziale è stato drasticamente ridimensionato e verranno realizzati due moli rispettivamente da 295 e 195 metri nei quali potranno trovare ormeggio barche dalla lunghezza massima di 12 metri.

L’idea è quella di fornire agli abitanti del quartiere, molti dei quali vedono  nella pesca la loro attività principale, una base logistica nella quale operare sia per avviare  significativamente una più vasta operazione di recupero del rione.

“L’intervento”, si legge nel progetto, “può inoltre rientrare in una pianificazione urbana di portata più ampia ad  esempio trasferendo al nuovo porto i pescherecci attualmente a Marina Piccola e  accentrando quindi la vocazione dell’approdo turistico verso la navigazione a vela, anche per la sua compatibilità con l’attività della balneazione presente sul litorale del Poetto”.  

E potrebbe dare il via alle nuove vocazioni turistiche della città, quali ad esempio, l’ittiturismo che va affermandosi in numerosi porti della regione. È previsto fabbricato a terra ove potrebbero svilupparsi le attività di commercializzazione e prima conservazione del pescato e forme di ristorazione tipica. All’estremità settentrionale delle opere portuali è presente un piccolo bacino che viene  precariamente utilizzato come ormeggio per piccole imbarcazioni da pesca.

Al fine di conservare la memoria storica del vecchio attracco ed operare in termini di recupero ambientale del sito, si prevede un intervento di rifiorimento delle scogliere esistenti, di pulizia e regolarizzazione delle sponde della piccola darsena interna, di conservazione del vecchio fortino risalente all’ultima guerra mondiale.