"Se l'inchiesta sull'acquisto e la somministrazione dei vaccini contro la Lingua blu, aperta dalla Procura di Roma, sarà suffragata da riscontri che porteranno a un rinvio a giudizio, la Regione starà con più forza di prima dalla parte dei pastori, della parte offesa, di chi in questi anni ha visto decimate o sterminate le proprie greggi. Per questo proporrò alla Giunta di costituirci parte civile". Lo ha detto l'assessore regionale dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi.
"In passato, contro l'epidemia – ha osservato – si è sempre agito in maniera estemporanea, comprando medicinali spesso con procedure d'urgenza e senza avere il tempo di testarli in loco".
L'esponente della Giunta Pigliaru propone un cambio di rotta radicale che parta dal mettere a sistema le Agenzie agricole, il settore sanitario e veterinario per un monitoraggio costante sui territori. "Un lavoro che, se attivato per tempo, può permettere di riconoscere i sierotipi del virus e far testare in greggi campione i vaccini – ha spiegato Falchi -. Asl, Ara (Associazione regionale allevatori), Agris, Istituto zooprofilattico e gli altri attori del settore devono comunicare bene tra loro per mettere in moto azioni di coordinamento e governance, che in passato sono spesso state assenti".
Per valorizzare le tante eccellenze presenti in Sardegna, l'assessore ha proposto di coinvolgere nella ricerca e nella produzione di questi vaccini le università regionali: "Spendiamo tanti soldi e dobbiamo impedire che accadano queste cose portando la nostra isola all'avanguardia nella ricerca e nella cura. Siamo fra i primi che vengono colpiti dai virus che arrivano dall'Africa e perché non dobbiamo essere i primi a studiarli e a proporre al resto dell'Europa gli antidoti?", ha concluso.
Regione Lingua blu, Regione si costituisce parte civile
Lingua blu, Regione si costituisce parte civile
