“Chiediamo che il governo italiano sospenda immediatamente l'accordo di cooperazione militare con Israele, le prossime esercitazioni dei caccia israeliani nei cieli di Sardegna e la fornitura di sistemi militari, nel rispetto della legge italiana (la legge 185/90 vieta di vendere armi a Paesi in conflitto o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani) e dell'articolo 11 della nostra Costituzione che ripudia la guerra. Ci uniamo a tante voci, italiane e internazionali, nel chiedere che l'Italia, nel semestre di presidenza dell'Unione Europea, si faccia promotrice di un vero percorso di pace, con gli strumenti della diplomazia e dei diritti”. E’ l’appello dell’associazione di Gino Strada al Governo italiano. Mentre viene annunciata una nuova tregua umanitaria, Emergency guarda con dolore e indignazione il bilancio degli attacchi contro i civili e le “gravi violazioni del diritto umanitario” compiute a Gaza nell'ambito dell'operazione "Protective Edge". A oggi si contano almeno 1.800 morti palestinesi (per il 70% civili, secondo le Nazioni Unite) e 67 vittime in Israele (tra cui 3 civili).
Grande soddisfazione per l'appello di Emergency è stata espressa dal senatore sardo del M5S , Roberto Cotti ."Emergency – ha detto Cotti – riprende interamente i contenuti dell'interrogazione parlamentare che ho presentato per primo sul finire del mese scorso,ora il governo risponda con fatti concreti: subito embargo vendita armi e divieto di utilizzo poligoni militari per addestramento forze militari israeliane".
Per Cotti “occorre dare seguito all'articolo 11 della nostra Costituzione e ai trattati internazionali, anche per rispetto delle oltre 1800 vittime civili prodotte finora dal conflitto in atto sulla Striscia di Gaza, da cui bisogna ripartire per revisionare i programmi militari che contemplino, seppur indirettamente, il coinvolgimento del nostro Paese nell’addestramento di forze militari straniere belligeranti".
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Notizie Emergency: “Stop ai caccia israeliani in Sardegna”
Emergency: “Stop ai caccia israeliani in Sardegna”
