Oggi erano una cinquantina davanti al Consiglio regionale della Sardegna per chiedere lo spostamento del tavolo dal ministero del Lavoro a Palazzo Chigi e di non finanziare le compagnie low cost, ma venerdì 17 a Roma, quando si tireranno le somme del confronto avviato con l'azienda, saranno almeno in 300 in via Flavia.
Lo assicurano i dipendenti di Meridiana che questa mattina hanno dato vita a un rumoroso presidio in via Roma a Cagliari, con tanto di aeroplano gonfiabile e la scritta "Meridiana siamo noi". E un pensiero costante ai lavoratori che a Olbia protestano su un traliccio a 35 metri di altezza. "In questo momento in Consiglio discutono una proposta di assestamento di bilancio che prevede di spostare 6,3 milioni di euro dal bilancio dell'assessorato dei Trasporti a quello del Turismo come escamotage per continuare a contribuire al mercato delle low cost – ha tuonato Marco Bardini dell'Ali – Per contro dal 26 ottobre la Sardegna non avrà più la continuità territoriale nei collegamenti tra gli scali isolani e quelli minori della Penisola".
Secondo Agostino Careddu, rappresentante sindacale aziendale della Usb, quella ingaggiata "non è una battaglia contro le low cost che – ha spiegato – devono essere una risorsa in più e non un problema. Ma questo non a discapito di altre compagnie, in questo caso Meridiana". I lavoratori hanno poi incontrato i presidenti delle commissioni Trasporti e Autonomia, Antonio Solinas (Pd) e Francesco Agus (Sel), oltre ai consiglieri galluresi Giuseppe Fasolino (Fi) e Giuseppe Meloni (Pd). "La settimana prossima – ha garantito Solinas – vi chiameremo in audizione".







