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"Continueremo a lavorare perché il licenziamento di otto dei 29 operatori che forniscono il servizio antinsetti in capo alla Proservice possa essere scongiurato. La riduzione delle ore lavorative settimanali da 36 a 32 permetterebbe di revocare subito i provvedimenti". Lo ha spiegato il commissario straordinario della Provincia di Cagliari Pietro Cadau al termine di un incontro con una delegazione di lavoratori.
"Avremmo preferito che la Proservice non dovesse arrivare a questa scelta – ha sottolineato Cadau – così come avremmo preferito evitare la riduzione da 36 a 30 ore per gran parte degli interinali che prestano servizio all'interno della Provincia e che sono anche precari, ma allo stato attuale è l'unica soluzione. Anche ai circa 150 lavoratori della Proservice che si occupano di altri servizi è stato chiesto un sacrificio, hanno rinunciato alla produttività, ma queste scelte stanno permettendo, a differenza di quello che sta succedendo in altre Province, di mantenere i livelli occupazionali e salvaguardare tutti i posti di lavoro".
Per venerdì prossimo, 7 novembre, è fissato un nuovo incontro operativo tra Provincia, Proservice e organizzazioni sindacali.
"La riduzione dei trasferimenti e delle risorse – ha chiarito il commissario – si ripercuote su tutta l'organizzazione della Provincia e, inevitabilmente, anche sulla sua società in house, con prospettive ancora più drammatiche per i prossimi anni". Gli ultimi tagli decisi dal governo nazionale – spiega l'ente – vanno ad aggiungersi alle pesantissime sforbiciate degli ultimi anni: con il decreto 66/2014, convertito nella legge 89/2014, la Provincia di Cagliari deve rendere ulteriori sei milioni di euro allo Stato, che si aggiungono ai 16 milioni che sborsa dal 2013 ogni anno per effetto della spending review.
E arrivano le prime prese di posizioni politiche sulla vertenza. "Nel riordino degli enti locali intermedi sancito dalla Riforma Del Rio e dal referendum regionale – spiega il consigliere regionale di Sel Francesco Agus – non possono essere i lavoratori a pagare né possono esserlo i cittadini che usufruiscono di indispensabili servizi ambientali e sanitari".