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E' destinata ad allargarsi a macchia d'olio l'indagine dei Nas legata al "racket del caro estinto", in seguito alla quale stamattina sono stati arrestati Stefano Pinna, titolare della "Agenzia funebre Pinna" di via delle Conce, a Sassari, e due dipendenti dell'Asl 1, Michele Mannu e Mario Pilo, che prestano servizio nella camera mortuaria dell'ospedale civile "Santissima Annunziata".
Nell'inchiesta, coordinata dalla Procura di Sassari e svolta dai militari sin dallo scorso luglio, sono state già coinvolte a vario titolo altre tre persone, che sono state denunciate all'autorità giudiziaria, ma in base agli elementi in possesso degli inquirenti non si esclude che il sistema messo in piedi potesse coinvolgere anche altri soggetti e altre agenzie di pompe funebri, per cui sono in corso ulteriori accertamenti.
Secondo i fatti accertati dai Nas, il rapporto tra l'imprenditore nel settore delle onoranze funerarie e i due necrofori era sistematico e continuativo. Uno stretto rapporto di collaborazione per cui i due dipendenti dell'azienda sanitaria, stando alle accuse, venivano retribuiti per fornire in tempo reale informazioni utili sui decessi che si verificano all'interno dell'ospedale e per mettere in contatto l'agenzia funebre con i parenti dei defunti, così da bruciare sul tempo la concorrenza. Le indagini hanno permesso di accertare che questo modo di operare andasse avanti da diverso tempo prima che scattasse l'inchiesta, che ha preso le mosse da una segnalazione raccolta dai militari l'estate scorsa. Stefano Pinna, Michele Mannu e Mario Pilo sono accusati di corruzione: per gli ultimi due è stato ipotizzato anche il reato di rivelazione di segreti d'ufficio per aver agito in spregio al severissimo regolamento predisposto dall'Asl proprio in tema di rapporto tra le agenzie funebri e il servizio della camera mortuaria.