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Sono risalti dal pozzo occupato 10 giorni fa, i sette minatori dell'Igea asserragliati nella miniera Sos Enattos a Lula (Nuoro). La protesta è finita grazie all'accordo firmato ieri tra sindacati e Regione Sardegna che dà uno spiraglio per il rilancio della società e il pagamento di due stipendi dei cinque arretrati. Erano passate da poco le 10 quando i minatori sono riemersi all'ingresso del pozzo Rolandi tra gli applausi della comunità di Lula e tra gli abbracci di mogli e figli. 

"L'accordo trovato sulla nostra vertenza ci rende contenti, ma a metà: vanno bene le bonifiche e parte degli stipendi arretrati, ma vogliamo che il sito minerario viva ancora in futuro e con nuove assunzioni". Lo ha detto uno dei minatori, Checco Sedda, 50 anni, una moglie e due figli, uscito stamattina dopo 10 giorni di occupazione dalla miniera Sos Enattos a Lula (Nuoro) a 80 metri di profondità.
I sette minatori avevano dato vita alla protesta perchè l'Igea, società in house della Regione di cui sono dipendenti, non pagava gli stipendi da cinque mesi e non si intravedeva un futuro lavorativo per loro. Ieri, dopo una lunga vertenza e grazie anche all'eclatante protesta dei minatori di Lula e ai sit-in di tutti i dipendenti sardi della società, l'accordo è stato firmato in Regione. "Vogliamo che questo accordo si rispetti e che per noi ci sia finalmente un po' di stabilità – continua Sedda – è vero che adesso dovremmo fare le bonifiche ma anche quelle finiscono. Chiediamo la gestione nel sito minerario che deve vivere ancora con nuove assunzioni di giovani del posto perché in questo territorio stiamo morendo".
"In questi 10 giorni è stata dura – aggiunge ancora il minatore – ma nonostante le condizioni di salute stessero vacillando non abbiamo mai pensato per un attimo di mollare. Ora possiamo dire di avercela fatta".

Iglesias. Cessata in tutta la Sardegna la mobilitazione dei lavoratori Igea: decisive le assemblee di questa mattina per ratificare l'accordo siglato ieri sera tra sindacati e Regione. A Campo Pisano, Iglesias, il verbale è stato votato all'unanimità: garantiti da subito i servizi di guardiania, mentre il ritorno al lavoro del resto dei dipendenti è previsto per lunedì prossimo. Situazione che torna dunque alla normalità anche a Furtei e Lula, dove i lavoratori sono risaliti dal pozzo dove erano scesi.
La svolta è arrivata ieri al termine dell'ennesimo è lungo incontro fra sindacati e assessore regionale dell'Industria, Maria Grazia Piras. C'è l'impegno da parte della Regione a garantire risorse finanziarie nel bilancio 2015 che consentano di sostenere la procedura concordataria e la futura riorganizzazione societaria. Il secondo punto riguarda gli stipendi: due sono garantiti, in due tranche, entro novembre con pagamento il 20 e il 30. Previsto anche l'avvio immediato del percorso di incentivo all'esodo. Tra i punti, inoltre, la definizione di alcuni aspetti legati ai contratti a tempo determinato e ai cocopro di Furtei.