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Riduzione del numero delle aziende sanitarie che entro l'anno potrebbero scendere da 11 a 8 otto, e via libera ai commissari in attesa della legge di riordino degli Enti locali che ridisegnerà i confini delle province (si chiameranno distretti) collegate alle Asl. E' il punto centrale della riforma sanitaria varata oggi dal Consiglio regionale con i soli voti del centrosinistra – l'opposizione ha abbandonato l'Aula in segno di protesta per l'errore sul testo della norma che apre la strada ai commissariamenti.
Con il via libera alla legge, nascono in Sardegna l'Agenzia regionale per l'emergenza-urgenza (118), gli ospedali di comunità, che sostituiranno i piccoli presidi territoriali, i distretti sanitari e le case della salute, che ingloberanno i poliambulatori, i medici di famiglia e i pediatri. Viene poi introdotto nei pronto soccorso il Codice rosa per le vittime di violenza, che troveranno un'equipe multidisciplinare a disposizione.
Sancito l'accorpamento dell'ospedale Ss. Annunziata di Sassari nell'azienda ospedaliero universitaria del nord Sardegna e l'incorporazione del Microcitemico e dell'Oncologico nell'azienda Brotzu di Cagliari. Nella riforma anche la cancellazione dell'Agenzia regionale della sanità e la previsione dell'accentramento degli acquisti che si perfezionerà con la nascita della Centrale unica per tutti gli acquisti della Regione, Enti locali e Sanità. Cambia nome anche l'assessorato competente, destinato a diventare "della Salute".
Tra le pieghe del testo rientra una norma con la quale il presidente della Regione provvede entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge a nominare i nuovi organi dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. L'unico capitolo finanziato della riforma è quello per la funzionalità dell'Agenzia emergenza-urgenza Sardegna (Areus): sono stati stanziati 600 mila euro. 

Pigliaru e Arru. La sanità sarda cambierà "in mesi e non in anni" ed entro 31 dicembre verrà presentata la nuova rete ospedaliera. Lo assicura la Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru, e con lui la sua maggioranza di centrosinistra. "Si inizia a parlare in modo sistematico di sanità nel territorio – osserva il governatore in una conferenza stampa con l'assessore Luigi Arru e gli alleati – Gli ospedali devono avere eccellenze, ma ci sarà anche la presenza della sanità nel territorio in modo uniforme nei servizi erogati".

Secondo Pigliaru, nella legge coesistono "anche elementi di razionalizzazione molto forti, come la centrale unica di acquisti, l'Areus, l'avvio della razionalizzazione delle rete con ospedali che salgono di dimensione per i livelli di qualità". Il presidente spiega di sentire "tutta la responsabilità" delle scelte dei commissari, che presumibilmente saranno nominati entro la prima quindicina di dicembre. "Le aziende devono essere governate da persone competenti, perché – spiega – in questi cinque anni la sanità è stata lasciata in condizioni che non vanno bene. Oggi il centrodestra protesta ma sono loro che nella sanità hanno fatto disastri. Comunque siamo pronti ad ascoltare".
"Vogliamo dare nuova motivazione ai cittadini e ai professionisti e creare circolarità dei servizi nel territorio della Sardegna – sottolinea l'assessore Arru – Inizieremo a misurare la qualità dei servizi e parleremo per la prima volta con autorevolezza di governo clinico. Con le case della salute e gli ospedali del territorio creiamo un sistema che parte dal territorio anche per cercare di eliminare l'inappropriatezza dei servizi a partire dai tanti codici bianchi nei pronto soccorso".
Sull'accorpamento degli ospedali Brotzu, Microcitemico e Oncologico Arru sostiene che si tratta di un provvedimento per "aumentare la qualità", mentre l'Areus "darà risposte a quelle parti della Sardegna che hanno tempi di accesso ai servizi di emergenza oltre i 60 minuti, andando verso l'istituzione del numero unico europeo di emergenza (112, ndr)". Riguardo poi al commissariamento, l'assessore lo ritiene "necessario, perchè i manager attuali sono stati nominati dalla precedente Giunta e hanno seguito quell'indirizzo politico, ora vogliamo che seguano l'indirizzo di questa Giunta". 

Centrodestra: "Legge da bocciare". "Non solo c'è una contrarietà di fondo sulla riforma sanitaria che "al di là degli annunci, punta a commissariare le aziende e crea un'azienda sanitaria aggiuntiva". Le opposizioni di centrodestra sono infatti pronte a ricorrere al Governo e alla magistratura per chiedere se esistano i presupposti per una violazione della legge sulla procedura che ha "salvato" il commissariamento di tutte le aziende sanitarie, ospedaliero e miste dopo l'errore materiale sul testo, corretto in extremis, che ha scatenato la bagarre in Aula.

"L'urgenza era arrivare al commissariamento delle Asl, ma il fatto gravissimo che non rimarrà senza conseguenze è che non può rientrare dalla finestra ciò che invece il Consiglio aveva già votato – attacca il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis – La procedura è rigida, ma con un espediente che gli uffici hanno permesso si è fatta una forzatura regolamentare. Il presidente doveva lasciare le cose come il Consiglio le aveva approvate.
Chiederemo le registrazioni di quello che è stato fatto e muteremo l'atteggiamento in Aula". E Alessandra Zedda (Fi) spiega che "solo in conferenza di capigruppo" l'opposizione ha "appreso che gli uffici avevano valutato già l'errore materiale".
Affondo sul merito della riforma dal capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni. "Si tratta di un norma – spiega – che non è una riforma perchè non dice neppure quale sarà il ruolo agli ospedali. Ci sono invece anime della maggioranza che vogliono aggredire i posti di potere. Poi la ciliegina sulla torta con qualcuno, che pensa di essere ancora il sindaco di Sassari, che con l'ausilio di qualche burocrate pensa di poter modificare quello che il Consiglio decide". "Non si tratta di una questione di lana caprina – sottolinea il coordinatore dei Riformatori – perchè se non avessimo sollevato il problema il cambiamento del testo stava avvenendo alla coatta. La norma in questione è evidente che è un errore però hanno scritto una cosa diversa ed esistono procedure rigide a garanzia della funzione legislativa e dei cittadini: il presidente si è assunto l'onere di creare un precedente devastante".
Secondo Pierluigi Rubiu (Udc), la riforma "rischia di moltiplicare i costi per la Regione con norme copiate integralmente dalla Regione Veneto e dalla Sicilia. Ma esiste anche la preoccupazione per ciò che è accaduto stamattina, cioè cercare di voler cambiare le regole del gioco". "Ho l'impressione – gli fa eco Paolo Truzzu, Fdi – che questa maggioranza abbia scaricato sui cittadini le proprie divisioni e completamente stravolto la fisionomia della legge. Spiace che il presidente Ganau abbia permesso questo modo di legiferare