sanit-and-agrave-appello-degli-specializzandi-and-quot-subito-i-bandi-per-il-lavoro-and-quot

Specializzandi non medici dell'area sanitaria: giovani biologi, veterinari, odontoiatri, farmacisti, fisici, chimici, psicologi e appartenenti ad altre categorie equipollenti (circa 4000 in tutta Italia) chiedono l'apertura dei bandi per entrare nel mondo del lavoro.

"Viene richiesta – spiega in un documento una rappresentanza che ha deciso di fondare nell'isola una costola dell'Associazione nazionale di categoria, la Cisas – ogni giorno, la partecipazione alla totalità delle attività svolte nelle strutture sanitarie e laboratori di ricerca, contribuendo in maniera determinante alle attività svolte all'interno del Ssn o del Dipartimento di riferimento. In tutta Italia, tale impegno viene svolto alla pari dei colleghi medici, senza che però sia corrisposto un regolare contratto di lavoro".

Come si sblocca la situazione? "C'è una sentenza del Consiglio di Stato che – aggiungono – ordina la riapertura dei bandi per le scuole di specialità in quelle regioni in cui per anni sono stati bloccati e la retribuzione degli specializzandi non medici". Ma, protestano, il Ministero non si è mosso.

"Tale blocco – precisano – è ancor più pesante in Sardegna, essendo essa l'unica regione italiana a finanziare, attraverso fondi comunitari, delle borse di studio per gli specializzandi di area sanitaria, le quali nonostante risultino essere solo un aiuto nella formazione specialistica e non una vera e propria retribuzione per il lavoro svolto, sono comunque d'aiuto in una situazione di assoluta mancanza di lavoro".