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Un piatto di riso con funghi manda all'ospedale una famiglia di Milano: marito di 78 anni e moglie di 65 ieri sera sono arrivati al Pronto Soccorso di Olbia a causa di un Omphalotus Olearius, scambiato per un "Gallinaccio". La coppia, dopo alcune ore, ha lasciato l'ospedale. Le loro condizioni di salute sono buone.

La Asl di Olbia invita gli amanti dei funghi a contattare sempre il micologo dell'azienda prima di consumarli, in particolare quando non si è certi del prodotto raccolto. L'intossicazione è conseguente all'ingestione di un fungo velenoso, l'Omphalotus Olearius, raccolto dai coniugi in una campagna di Marinella, nel comune di Olbia, e consumato ieri a pranzo.

I problemi sono iniziati nel pomeriggio con sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale, come vomito irrefrenabile, dolori addominali violenti. I coniugi, a bordo della loro vettura, si sono presentati intorno alle 18.30 al Pronto Soccorso: per entrambi è stato seguito il protocollo da intossicazioni alimentari. I sanitari, che sono stati aiutati anche dalla dettagliata descrizione dell'uomo, un medico, che ha sin da subito associato il loro malessere (che ha colpito in maniera più violenta la moglie) al consumo dei funghi; dopo un'indagine conoscitiva e la consulenza dei Micologi dell'Azienda sanitaria, hanno trattato i pazienti che sono rimasti in osservazione all'ospedale per alcune ore.

"L'Omphalotus olearius, dal tipico colore arancione, viene spesso confuso per il Cantharellus cibarius, anche detto "Gallinaccio": la tradizione popolare ritiene che tutti i funghi che nascono sopra i tronchi degli alberi siano commestibili, invece, come in questo caso, si è tratti in inganno e si mette a rischio la propria vita, soprattutto se si consumano grossi quantitativi di questo fungo", spiegano i micologi della Asl di Olbia, Giuseppina Meloni e Michele Murrai.