pili-and-ldquo-serve-un-piano-di-bonifiche-nelle-miniere-del-sulcis-3-3-miliardi-da-piombo-e-zinco

"Un piano di bonifiche produttive per le quali si possono configurare non meno di 20 anni di attività, un piano gestionale dei siti minerari archeologici in partnership con compagnie aeree low cost e una deroga urbanistica che consenta la riconversione e rifunzionalizzazione delle volumetrie minerarie in chiave turistica e artigianale".
Sono i tre punti individuati dal deputato di Unidos, Mauro Pili, per il piano strategico delle bonifiche sarde, presentato oggi in una conferenza stampa a Iglesias.
"Una giunta regionale seria e credibile non avrebbe mai e poi mai dovuto nemmeno far sollevare il problema degli stipendi: è una vergogna senza giustificazione alcuna – attacca Pili -. Sulla testa di Igea da tempo volteggiano avvoltoi di ogni genere pronti a mettere gli artigli sulle bonifiche minerarie. Per questo motivo credo sia giunto il momento di sfidare i problemi non con posizioni di retroguardia funzionali agli affari dei privati ma con un piano dettagliato che rimetta in moto l'economia del Sulcis Iglesiente proprio a partire dalle bonifiche". Secondo Pili, "le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente Guspinese contengono piombo e zinco per un valore di 3,3 miliardi di euro. Le vecchie discariche ammontano ad oltre 90 milioni di sterili accumulati dalle lavorazioni minerarie in 200 anni di estrazioni. Da questi cumuli di detriti di lavorazione – osserva Pili – si è in grado di poter estrarre 490 milioni di kg di piombo e un miliardo e 800 milioni kg di zinco che possono realizzare un business da 3 miliardi e 365 milioni di euro".
Pili ipotizza anche "la modifica della ragione sociale di Igea per consentire la gestione del progetto da parte della società pubblica". Contestualmente si dovrebbe puntare ad azioni per "la promozione e il co-marketing, attraverso uno stanziamento iniziale da parte della Regione di 2 milioni di euro, un bando pubblico per l'individuazione della compagnia low cost dedicata al trasporto e alla gestione del pacchetto turistico minerario del Sud Sardegna e un contributo di 10 euro a passeggero che trascorrerà almeno tre giorni in alberghi del territorio". Se nei siti minerari arriveranno 200.000 turisti nell'arco dell'anno con 600.000 presenze, la ricaduta economica sul territorio, secondo Pili, sarà di 60 milioni di euro.