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Appello di Salvatore Usala alla Giunta regionale sugli stipendi dei collaboratori dei malati non autosufficienti. Il segretario del Comitato 16 Novembre onlus, affetto da Sla, si è rivolto al governatore Francesco Pigliaru e agli assessori alla Programmazione e Bilancio, Raffaele Paci, e a quello alla Sanità, Luigi Arru, lamentando che "circa 25.000 operatori non prendono lo stipendio, per Natale saranno cinque mesi che la maggioranza non vede un euro". Usala precisa "nessun euro è arrivato ai Comuni" dei 90 milioni della Legge 162/98 e la Ragioneria generale "non paga per precise istruzioni dell'Assessore al Bilancio Raffaele Paci. Una cosa vergognosa considerato che queste spese sono fuori patto di stabilità".
Usala ricorda che la Regione si era impegnata a sbloccare oltre 96 milioni per i non autosufficienti entro metà ottobre. "Questa Giunta non rispetta gli impegni, ma intriga, boicotta e pensa a tagli sconsiderati" attacca il segretario del Comitato 16 Novembre, che aggiunge: "l'Assessore Paci vorrebbe tagliare il bilancio sociale del 30%, una cosa conquistata negli anni che uno sprovveduto, con in mano la calcolatrice, taglia senza remore. Paci dovrebbe sapere che così taglierebbe 7.000 posti di lavoro, che i risparmi sono effimeri, con spese che raddoppierebbero con ricoveri in ospedale, assistenza sanitaria e ricoveri in Rsa. Dovrete passare sul nostro cadavere".
Usala chiede un confronto anche con la commissione tecnica.
"Vogliamo una concertazione e chiari impegni da parte del Presidente Pigliaru e degli Assessori Arru e Paci". Il Comitato chiede "lo sblocco immediato dei pagamenti", ricorda gli impegni presi da Pigliaru "a non tagliare di un euro il Piano Regionale non Autosufficienza", dall'assessore Arru sui fondi nazionali e della delibera urgente sul progetto assistenziale, "dove si risparmiano 4.000.000 per 170 pazienti".
Usala annuncia un'altra mobilitazione: il 10 dicembre dalle 10,30 sarà organizzato un presidio permanente davanti all'Assessorato alla Sanità a Via Roma a Cagliari. "Staremo in presidio permanente giorno e notte – conclude Usala -, in sciopero della fame e della sete totali. Se qualcuno si farà del male sarà vostra e unica responsabilità".