Una staffetta con i pazienti sui blocchi di partenza. E un grande reticolo di foulard usati dai pazienti. Sono alcune delle immagini chiave del video spot della campagna "FattoreK-passa il messaggio" (GUARDA IL VIDEO) nato da un'idea di Sardegna Medicina e del gruppo "Abbracciamo un sogno": protagonisti oncologi, infermieri e pazienti dell'ospedale Businco di Cagliari. Tema: Come comunicare una diagnosi di cancro? Lo hanno spiegato, in un incontro nella sala convegni del Businco, proprio le persone che hanno vissuto quell'esperienza. C'è chi è passato per due percorsi diversi.
"Il primo consulto – ha detto una paziente che due anni fa ha scoperto di avere un tumore – sembrava una condanna a morte. Mi sono sentita quasi accusata di avere la malattia. Sono scappata. Un secondo consulto mi ha confermato la diagnosi. Ma la diagnosi è stata rivelata facendomi intravedere una speranza. Ci sono persone speciali pronte ad ascoltare con una luce di positività senza nascondere la realtà".
In Sardegna si stima che alla fine del 2014 ci saranno settemila nuove diagnosi di tumore. "Il problema – ha spiegato Daniele Farci, dirigente medico oncologo del Businco e coordinatore regionale Aiom, associazione italiana oncologia medica – non è solo nella giusta comunicazione della prima diagnosi ma nella giusta comunicazione in tutte le fasi della malattia. La formazione del personale sanitario deve cominciare dai corsi universitari e deve prevedere una giusta valutazione anche in sede concorsuale". Presente all'incontro-dibattito anche l'assessore regionale alla Sanità Luigi Arru. "Puntiamo a dare una risposta umana e professionale di alto livello", ha sottolineato l'esponente della Giunta Pigliaru.







