Via libera dalla Giunta regionale alla Finanziaria 2015 da 7,783 miliardi di euro con l'integrazione delle risorse regionali (6,589 miliardi), nazionali (676 mln del fondo sviluppo e coesione) ed europee (197 milioni). Confermato il mega mutuo per le infrastrutture da 600 milioni e una riduzione dell'abbattimento dell'aliquota Irap per le imprese dal 75% al 25%. Ma questa riduzione, a differenza di quella triennale applicata finora, sarà resa permanente.
Inoltre verrà azzerato l'Irap per le nuove imprese.
Si tratta del primo bilancio senza vincoli di patto di stabilità. "Non solo integriamo le risorse regionali, nazionali e europee, ma non le facciamo disperdere in mille rivoli e le concentriamo – ha spiegato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – E' un bilancio che deve lavorare contro la crisi". "Si tratta di una rivoluzione totale", ha sottolineato l'assessore della Programmazione, Raffaele Paci.
Con la Finanziaria 2015 da oltre 7,7 miliardi arrivano 10,6 milioni per il rafforzamento della capacità di progettazione istituzionale della pubblica amministrazione locale che sarà incentivata anche con una parte del megamutuo per le infrastrutture, e un milione di euro per un fondo di emergenza per le calamità naturali che sarà inserito nell'unico collegato alla Manovra e che potrà garantire anche la spesa di eventuali donazioni quali quelle per l'alluvione del 2013.
Sono i primi dettagli che emergono sul bilancio 2015 illustrato dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall'assessore della Programmazione Raffaele Paci, che hanno auspicato una "rapida approvazione" del provvedimento che nelle prossime ore sarà trasmesso al Consiglio regionale: se sarà varato entro gennaio, potrà essere escluso il ricorso all'esercizio provvisorio.
Una Finanziaria che avrà una manovrabilità di risorse di 6,6 miliardi di euro, escludendo i fondi europei e nazionali ed includendo la sanità e il trasporto pubblico locale, cioè 800 milioni in più rispetto allo scorso anno quando si arrivava a 5,8 miliardi con i limiti del patto di stabilità. Per garantire l'equità della manovra la spesa per il personale e il funzionamento della Regione, degli enti e delle partecipate è stata ridotta del 4,4% passando da 813 milioni del 2014 a 777 del 2015. In particolare al Consiglio regionale vanno 70 milioni di euro (71 lo scorso anno), per il personale 254 milioni (256 mln nel 2014) e 72 milioni per il funzionamento della macchina amministrativa (75 mln nel 2014). Ridotta anche la spesa per gli enti strumentali e partecipate da 411 a 381 milioni, mentre con l'accantonamento di 200 milioni per l'abbattimento del debito pubblico – che nell'Isola ammonta a circa 1,5 miliardi e che arriva quindi a 1,3 mld – le rate dei mutui passano da 214 milioni a 177 milioni.
La parte più consistente dei programmi di intervento spetta alla Sanità con 3,023 miliardi, poi le istituzioni, gli enti locali, le gestioni finanziarie e le spese obbligatorie per 1,793 miliardi, quindi le infrastrutture con 1,089 miliardi.
"Patto sociale". E' un vero e proprio patto sociale quello che la Giunta guidata da Francesco Pigliaru propone nella Finanziaria 2015. Risparmi mirati, riduzione dell'Irap permanente e integrazione delle risorse regionali, nazionali ed europee in una visione keynesiana dell'economia che sposta l'attenzione dalla produzione dei beni alla domanda, intervenendo proprio su quest'ultimo elemento.
"Quello del 2015 è un bilancio trasparente e chiaro e le risorse iscritte non sono solo importanti ma anche spendibili immediatamente – ha spiegato il governatore – Non ci sono ulteriori scuse e ora le risorse vere arrivano ai destinatari per programmare le azioni. Non solo integriamo le risorse su diversi fonti ma non le facciamo disperdere in mille rivoli e le concentriamo. E' quindi un bilancio che deve lavorare contro la crisi". Da qui l'idea di indebitare la Regione "in modo attento per aumentare lo stimolo economico ed essere pronti a restituire il debito nel momento in cui le cose andranno meglio".
Questo presuppone velocità di spesa e certezza delle risorse.
E in questo senso la Regione "continuerà anche a chiedere allo Stato di chiudere la vertenza entrate, (880 milioni stimati che la Sardegna vorrebbe con rate da 300 mln all'anno, ndr)", ma anche le altre partite: le entrate erariali ancora soggette a contenzioso che sono state stimate in 106 milioni e i 97 milioni di altri accantonamenti relativi al patto di stabilità inseriti nella legge di stabilità 2015, oggetto di separata vertenza.
"In luglio abbiamo siglato un accordo importante con lo Stato – ha ricordato l'assessore Paci – e stiamo ancora discutendo con il Governo su questi punti e soprattutto dei 97 milioni che non sono coerenti con quell'intesa. Poi abbiamo da spendere 600 milioni della vecchia programmazione che non rientrano in questo bilancio ed è una vergogna il ritardo generato da chi ci ha preceduto. Ora la regola per la nostra amministrazione sarà 'prima spendi fondi europei poi vediamo di usare quelli regionali'. Sul mutuo per le infrastrutture – ha aggiunto il titolare del Bilancio – abbiamo contatti con la Banca europea degli investimenti e con la cassa depositi e prestiti e questa è una politica keynesiana: si aprono cantieri e cerchiamo di superare il gap infrastrutturale".