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E' scattato questa mattina il presidio dei malati di Sla davanti all'assessorato regionale della Sanità a Cagliari, pronti allo sciopero della fame e della sete e a lasciarsi morire se non verranno pagati gli stipendi degli operatori sanitari che si occupano dei malati.
"E' vero che non ci saranno tagli sul fondo per la non autosufficienza, come ha detto ieri l'assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, ma non vogliamo nient'altro rispetto a quanto scritto nel nostro comunicato: i fondi sono una parte. Ora vogliamo il presidente Pigliaru al presidio e garanzie sul resto", ha detto all'ANSA il segretario del Comitato 16 novembre-Viva la vita, Salvatore Usala, in sit-in davanti all'assessorato, assieme ad altri malati di Sla e beneficiari del fondo per la non autosufficienza, sino a quando non verrà sbloccata la situazione.
Un'altra iniziativa estrema da parte del battagliero Usala, che già in precedenza aveva dato vita a clamorose proteste nell'isola e a Roma. "Ho incontrato ieri l'assessore della Sanità, Luigi Arru, sul pagamento degli operatori ma non ha dato garanzie – ha aggiunto Usala -. E' una questione burocratica e controversa ma se Paci vuole in due giorni sbloccano tutto".
Secondo Usala il presidente Pigliaru dovrebbe avvicinarsi al presidio stasera una volta rientrato da Roma. 

Arru. "Noi stiamo cercando di sollecitare l'apparato burocratico perchè i pagamenti si facciano, ma ci sono aree che non vanno bene e su questo sta lavorando la commissione ad hoc per il fondo sulla non autosufficienza, ma sul sociale, in un momento di crisi, i tagli non si possono fare. La Sanità mangia il 50% del bilancio regionale e bisogna evitare sprechi e abusi". Lo ha detto l'assessore regionale Luigi Arru in visita al presidio dei malati di Sla a Cagliari. Al sit-in anche l'arcivescovo Arrigo Miglio.
Sulla questione dei pagamenti dell'esercizio in corso – i familiari ricordano che è stato saldato tutto per il progetto Ritornare a casa ma sulla legge 162 mancano ancora 38 milioni su 100, con un parte dei Comuni che non anticipano i pagamenti – il titolare della Sanità ha spiegato che è in corso un'interlocuzione con l'Anci e che la Giunta, in extremis, è pronta ad escludere dal patto le risorse destinate ai pagamenti.
Arru si è poi detto d'accordo sulle proroghe dei progetti personalizzati e ha indicato la strada dei fondi europei per la formazione degli operatori. Oggi sono circa 36.000 i piani personalizzati della legge 162, che secondo l'associazione Bambini cerebrolesi (Abc) fanno risparmiare dai 200 ai 300 milioni di euro alla spesa sanitaria.