"Mancanza di dialogo da parte della Regione e volontà di reprimere le lotte a difesa della salute e del territorio" è l’analisi dell’ordinanza di sgombero del Presidio Piazzale Trento di Cagliari secondo il Coordinamento dei Comitati Sardi che solidarizza con gli occupanti del piazzale.
In una nota diffusa alla stampa, gli attivisti attaccano la Giunta: “L’amministrazione guidata da Pigliaru, nella sua totale inerzia, anzichè esaminare la richiesta di moratoria da noi presentata, trova però il tempo per notificare una ordinanza di sgombero al Presidio Piazzale Trento di Cagliari”.
I Comitati che nei mesi scorsi hanno promosso la “Marcia per la Terra” vedono nell’ordinanza di sgombero del Presidio un tentativo di repressione: “L’intenzione della Regione di recuperare un piccolo spazio in un parcheggio degradato a ridosso della sede della Giunta ci sembra ridicola e inopportuna – scrivono – in quanto lo spazio occupato dal Presidio è una porzione di 170 metri quadrati ed è davvero irrisoria se paragonata alle sottrazioni e speculazioni di ampi spazi di territori sardi”. Il coordinamento si riferisce agli impianti di produzione di energia, dalle serre fotovoltaiche di Narbolia, a favore delle quali la Giunta si è costituita al Consiglio di Stato e all’ampliamento dell’inceneritore di Tossilo.
Il Presidio Piazzale Trento è stato dichiarato “sede fisica del coordinamento dei movimenti a difesa dei territori” e sarà difeso da tutti i comitati aderenti al Coordinamento perché è un luogo simbolico di partecipazione dei cittadini e “non potrà essere lo stesso in un altro luogo e chiuso fra quattro mura” concludono le associazioni.