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"Suscita perplessità la dislocazione dei funzionari dell'area giuridico-pedagogica nella sezione detentiva del settore maschile del Carcere di Cagliari-Uta", lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme, avendo rilevato che "l'area educativa a cui afferiscono i volontari è stata ubicata nel piano terra dell'edificio nella stessa ala in cui sono reclusi ai piani superiori i cittadini privati della libertà".
"Il problema non sono gli spazi giacché – sottolinea – sono state messe a disposizione 12 stanze per sette operatori fissi e altri quattro che si alternano provenendo, grazie ai distacchi, da altri istituti. Appare, però, singolare che i funzionari del Ministero debbano fornirsi di chiavi perfino per accedere ai bagni. Le finestre inoltre benché ampie, non solo hanno le grate, ma sono collocate a circa due metri d'altezza con aperture a vasistas".

"Chi ha progettato l'edificio – conclude la presidente – ha frainteso forse il ruolo dei funzionari giuridico-pedagogici ritenendo che, essendo impegnati nel recupero e nel reinserimento dei detenuti, debbano condividerne la condizione.
Un'interpretazione davvero suggestiva sulla finalità di chi svolge un compito particolarmente complesso e delicato per il ministero della Giustizia".