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Per Cgil, Cisl e Uil le risorse della Finanziaria 2015 devono essere incrementate per creare occupazione. I sindacati chiedono correttivi alla legge per incidere su questo tema anche attraverso un piano straordinario per il lavoro. "Nella Manovra ci sono molte belle enunciazioni per realizzare un nuovo volano di sviluppo, ma occorre ancora capire quali scelte e quali capitoli di bilancio riguardano il problema dell'occupazione, che deve essere affrontato con azioni di un carattere straordinario" spiega la segretaria generale della Uil, Francesca Ticca, che ricorda che con la Giunta Cappellacci "si era parlato di 200 mln di euro, ora arriviamo a 140 mln". Inoltre la Uil pone il problema del riequilibrio territoriale: "abbiamo sempre detto che l'Isola deve seguire un processo di sviluppo armonico, invece la sensazione è che ci sia una grande prevalenza dei poli nord e sud, mentre la Sardegna centrale sembra destinata alla desertificazione". "Seppure si possono condividere enunciazioni di principio, la Finanziaria reca alcuni elementi non soddisfacenti come la partita relativa al lavoro – osserva Oriana Putzolu, segretaria generale della Cisl – L'articolato è un po' nebuloso sugli aspetti legati al piano straordinario per il lavoro, ma anche alla sanità, istruzione e ancor meno all'industria in senso lato. Infine le risorse comunitarie devono essere aggiuntive, non una prerogativa, e registriamo ancora molti residui passivi che devono essere spesi entro l'anno".
"Abbiamo condiviso l'impostazione di questa Manovra nella sua ambizione di coordinare in un ciclo unico di programmazione tutte le risorse per le politiche di coesione e di sviluppo e l'importanza della ripresa degli investimenti pubblici come chiave per favorire questo processo – sottolinea Michele Carrus, leader della Cgil – Tuttavia ci pare di poter rilevare segni di una debolezza di impostazione programmatica sulle politiche per il lavoro, che non rivestono una dimensione centrale nella Manovra". Per Carrus "non è sufficiente affidarsi alla spinta spontanea del mercato o alle volontà imprenditoriali, ma servono indirizzi chiari e risorse mirate, con azioni sull'occupazione come un piano per il lavoro che metta insieme anche misure di sostegno al reddito".