"Tratta delle schiave", il questore di Cagliari, Filippo Dispenza, ha rinnovato il protocollo d'intesa con la Congregazione figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli in modo da rendere più armonico e semplice il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale. La Congregazione, che gestisce da diversi anni in Sardegna due comunità, porta avanti progetti finalizzati alla realizzazione di programmi di protezione sociale per ragazze provenienti dalla tratta che fanno parte del più ampio documento denominato "Elen-Joy" condiviso e supportato dalla Questura di Cagliari.
Il progetto prevede diverse fasi che vanno dal momento del primo contatto con le ragazze da parte dell'Unità di strada della Congregazione, fino alla loro piena integrazione nella società passando per la formazione, il sostegno materiale, psicologico e morale, la formazione professionale, la semiautonomia e la completa autonomia, attraverso uno speciale programma di assistenza per le vittime. "In questo percorso si è rivelata particolarmente importante la collaborazione con la Polizia di Stato – spiega la Questura – sia per la presentazione delle denunce contro i cosiddetti 'protettori', e di conseguenza lotta allo sfruttamento, sia per l'ottenimento dell'autorizzazione al soggiorno, che consente alla vittima di uscire dalla clandestinità e di reinserirsi, a pieno titolo, nel contesto sociale, professionale e lavorativo".
