Anche l'ex primula rossa del banditismo sardo Graziano Mesina venne intercettato dai carabinieri del Ros durante le fasi del sequestro di Titti Pinna, l'allevatore di Bonorva rapito nella sua azienda il 19 settembre 2006 e fuggito otto mesi dopo dalla prigione di Su Padru in territorio di Sedilo. Lo ha rivelato oggi durante il processo-bis davanti alla Corte d'assise di Sassari il capitano Alfonso Musmeci, ex comandante del Reperto operativo speciale dei carabinieri di Nuoro che seguì sino dall'inizio le fasi della prigionia di Pinna e quelle successive alla liberazione.
Dalle indagini degli investigatori della Dda Mesina comunque risultò assolutamente estraneo alla vicenda.
"Fui io stesso – ha riferito l'ufficiale in aula – ad andare ad Orgosolo per riferire a Mesina che la sorella dell'ex ostaggio voleva incontrarlo". Maria Margherita Pinna, sorella di Titti, incontrò Graziano Mesina tre volte: due durante la prigionia del fratello per chiedergli una mano per riportarlo a casa e una subito dopo la liberazione. Mesina e alcune persone che gravitavano intorno a lui fra il 2006 e il 2007 vennero messe sotto controllo dai carabinieri, ma dalle intercettazioni non risultò alcun legame col sequestro. Durante la deposizione il capitano Musmeci ha ripercorso le fasi della prigionia di Pinna e del ruolo che ebbe durante le indagini padre Pinuccio Solinas, un frate francescano di Bonorva che, come era già avvenuto durante altri sequestri di persona nell'isola, si propose per fare da intermediario. "Fu padre Solinas – ha detto il capitano – a rivelarmi che pochi giorni dopo il sequestro, Giovanni Maria "Mimmiu" Manca, compaesano ed ex compagno di scuola di Titti, gli aveva detto di recarsi a un appuntamento segreto nelle campagne vicino al passaggio a livello di Mulargia per incontrare i sequestratori.
Una prima volta fui io a fargli il nome della famiglia Manca – ha aggiunto l'ufficiale – e padre Solinas annuì, mentre la seconda volta il frate mi disse esplicitamente che era stato Mimmiu a dargli l'imbeccata". Una settimana dopo il rapimento il francescano andò a un incontro al passaggio a livello di Mulargia e parlò con qualcuno che chiese un riscatto di alcune centinaia di migliaia di euro e poi gli diede un appuntamento per il giorno successivo. Ma al secondo incontro col frate non si presentò nessuno.
Sul banco degli imputati assieme a Giovanni Maria "Mimmiu" Manca c'è Antonio Faedda, di 45 anni, di Giave. La prossima udienza è stata fissata per il 29 gennaio.
Province Sequestro Titti Pinna: Mesina estraneo ai fatti. Il ruolo di padre Solinas
Sequestro Titti Pinna: Mesina estraneo ai fatti. Il ruolo di padre Solinas
