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Tutti in barca a vela nelle più importanti regate del mondo. In mezzo alle onde del Mediterraneo o dell'Oceano, virtualmente, con la propria fotografia appiccicata allo scafo. Ma anche fisicamente, ospiti a bordo, nelle acque più sicure dei porti di partenza delle avventure in mare.
È l'idea lanciata dal velista sardo Gaetano Mura: l'iniziativa si chiama Faceboat ed è una sorta di crowdfunding per fare idealmente compagnia allo skipper durante le regate. E finanziare le imprese: tutti i velisti sanno che prima della battaglia in mare occorre combattere quella di terra. Cioè cercare i soldi che servono per la barca e per stare in mare.
Mura non si è nascosto dietro un dito. E nel suo sito ha pubblicato un video guardando in faccia i potenziali sostenitori.
Invito diretto: "sali a bordo con me sul class40 Bet1128".
Quest'anno nel mirino ci sono tre regate: Roma per 1 (in solitario), Roma Giraglia Roma (in solitario) e la mitica Mille Miglia del Mare, la Rimini-Corfù-Rimini (in doppio).
L'obiettivo, però, col progetto Faceboat, è ritornare nell'oceano.
"Vista mare assicurata", scherza Mura dal suo sito. Il meccanismo è semplice. Come funziona? Bisogna inviare una immagine: la foto sarà trasformata in adesivo e applicata esternamente sullo scafo di bet 1128. I costi? Cento euro per la foto sullo scafo, dieci euro per l'immagine sul sito o sulla pagina Facebook di Mura. Tutto deve essere mandato via mail (uff.stampa@gaetanomura.com): sarà realizzato un adesivo con le misure 7 centimetri per dieci.
Non solo. "Quando vedrete la barca in porto – spiega Mura nel video con il mare agitato alle spalle – potrete salire a bordo indicando la foto sullo scafo e dicendo: questo sono io".
Quarantasette anni a luglio, Mura, nato a Cala Gonone, è cresciuto con il pallino del mare. Facendo tutto da solo, da autodidatta: lui è andato avanti per la sua strada. Anzi per la sua rotta. Sino a conseguire ottimi risultati in prestigiose competizioni internazionali. L'ultima lo scorso novembre con la partecipazione alla prestigiosa transoceanica Jacques Vabre – da Le Havre in Francia a Itajai in Brasile: nonostante la disavventura del disalberamento riesce a restare in gara e toccare il traguardo al decimo posto, primo degli italiani.