Su Stangioni, il Tar al Comune: “Si esprima sul progetto entro due mesi”. Ma da via Roma la decisione viene contestata. Nell’ordine. E' notizia di questa mattina che il tribunale amministrativo ha imposto con ordinanza all’amministrazione comunale di procedere all'esame del “piano attuativo presentato dal ricorrente” e di “definire il procedimento aperto dall'istanza a suo tempo presentata dal ricorrente”. E chiede di farlo entro due mesi pena il commissariamento tramite la direzione generale dell’assessorato regionale all’Urbanistica.
“E' quanto meno bizzarro”, spiega una nota diffusa da via Roma, “che il Tar chieda a questa amministrazione di portare avanti un progetto che non esiste e che infatti mai è stato presentato a questa amministrazione dai ricorrenti sulla base di una altrettanto inesistente istanza a firma degli stessi. L'amministrazione andrà avanti fino al Consiglio di Stato affinché possa chiarire, meglio del Tar, quale sia questo fantomatico progetto su cui dovrebbe esprimersi il Consiglio Comunale”.
Via Roma precisa che l'unico progetto di cui l’amministrazione è a conoscenza era stato presentato diversi anni fa, “il Consiglio di allora”, si legge nella nota, “ si era peraltro espresso nel merito chiarendo che non sussistevano i presupposti per procedere perché quel progetto era carente dei presupposti minimi e delle condizioni per un suo accoglimento. Ossia, non tutti i proprietari aderivano al piano. Adesione essenziale affinché si potesse procedere. Contemporaneamente si era anche impegnato a elaborare un “piano di iniziativa pubblica”, al quale però non ha mai fatto seguire un procedimento. Detto ciò, la decisione su se e come ereditare un impegno preso da altri, attiene alla sfera delle decisioni dell'Ente, non certo alle carte di un Tribunale”.