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"L'auspicio è che le dichiarazioni odierne su 300 milioni che, neppure compensano i soldi sottratti dal Governo Renzi alla Sardegna nell'ultimo anno, non siano solo l'ennesima patacca e l'ennesimo bluff". Lo dicono i consiglieri regionali di Forza Italia Ugo Cappellacci e Alessandra Zedda, in merito all'anticipazione sulla vertenza entrate annunciata oggi dal presidente Francesco Pigliaru e dall'assessore del Bilancio Raffaele Paci.
"Finora abbiamo visto solo conferenze stampa e gli unici atti concreti, come i vari decreti e l'accordo-fregatura di luglio, anziché dare qualcosa in più alla nostra isola hanno tolto quanto avevamo già ottenuto. Solo con la legge di stabilità recentemente approvata lo Stato centrale preleva dalle casse della Sardegna 388 milioni (97 ogni anno). A questo si aggiunge lo scippo di 84 milioni di fondi FSC e i 65 per coprire gli 80 euro renziani. Delle due è l'una: o non ci sono risorse in più oppure l'esecutivo è confuso sulle reali priorità dell'Isola".
Secondo i due esponenti del centrodestra, "più che l'agenzia delle entrate sarda, è stata istituita l'agenzia delle entrate di Renzi per dirottare i soldi della Sardegna verso l'Expo, Roma Capitale, Marghera etc. Il prezzo di questa mancanza di coraggio viene pagato dai sardi sia con il mutuo citato che con l'incremento dell'Irap, che noi avevamo ridotto del 70%: una misura che colpirà le imprese e che sarà un'ulteriore salasso anche per gli enti pubblici". 

Riformatori. "I 300 milioni di euro versati dal Governo Renzi alla Regione come anticipazione sui crediti erariali maturati dalla Sardegna nei confronti dello Stato e sbandierati dalla giunta Pigliaru come un successo epocale sembrano tanto l'ennesima bufala di una vertenza di cui ancora oggi, dopo anni, non si vede la fine". Così il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commenta l'anticipazione dello Stato sulla vertenza entrate.
"Sentir parlare oggi, a oltre otto anni dall'accordo Soru-Prodi del 2006, di un ammontare complessivo del credito 'ancora da determinare', cascano le braccia – prosegue Dedoni – Pigliaru e Paci vogliono spiegarci, una buona volta, di cosa stanno parlando, invece di giocare con le parole per riuscire ad avere di tanto in tanto qualche risultato da esibire, almeno sulla carta?".
Inoltre secondo l'esponente del centrodestra "ritirare ora i ricorsi sul patto di stabilità significa innescare una bomba a orologeria che prima o poi esploderà nelle mani dello stesso esecutivo: tutto ciò che si deve fare è quantificare il debito e mettere in mora il debitore per l'intera somma, non accontentarsi di qualche acconto versato da quest'ultimo di tanto in tanto, a proprio piacimento – conclude – Continuando di questo passo, la 'vertenza entrate', ancora irrisolta dopo otto anni, è destinata a restare aperta per sempre".