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"La Città metropolitana di Cagliari non deve crescere troppo; le province non possiamo tenerle limitandoci a cambiare il nome, perché sarebbe difficile imbrogliare i sardi; le Unioni dei comuni devono avere almeno 10 mila abitanti, poi si possono fare anche i sub-ambiti e le macrounioni purché non abbiano carattere istituzionale".
Renato Soru ascolta tutti per due ore e mezza abbondanti poi è lui però a dettare le regole per la riforma degli Enti locali che la Regione dovrà sbrigarsi ad approvare per evitare il rischio del commissariamento. Dietro l'angolo, come hanno spiegato l'assessore Cristiano Erriu e il presidente dell'Anci Piersandro Scano aprendo a Oristano i lavori del convegno organizzato dal Pd sul futuro assetto degli Enti locali in Sardegna, ci sono infatti il ministro degli Interni Alfano e i prefetti. Che nelle Regioni a statuto ordinario stanno già inviando le diffide a chi non si è ancora adeguato alle norme dettate dal governo nazionale, pronti ora a fare altrettanto nelle Regioni a statuto speciale.
"Non c'è alternativa, se non facciamo le Unioni dei comuni dovremo subire le fusioni dall'alto", ha detto chiaro e tondo Scano annunciando che l'Anci nazionale ha già proposto una sospensiva delle scadenze, che però potrà arrivare al massimo a sei mesi. Il dibattito, una ventina di interventi, ha sostanzialmente condiviso seppure con diversi distinguo la piattaforma del disegno di legge firmato da Erriu, che comunque ha aperto le porte alle proposte di miglioramento. E alla fine quella che arriverà alla direzione regionale del Pd a brevissima scadenza sarà la "sintesi" illustrata dal segretario Renato Soru in chiusura dei lavori.
Sulle province è stato chiarissimo. La riforma costituzionale le sta cancellando e la Sardegna – queste le sue argomentazioni – non può pensare di tenerle in piedi solo chiamandole con un altro nome. Sulle Unioni dei comuni, si parte dalle regioni storiche e va bene il vincolo di almeno 10 mila abitanti già previsto dal ddl, anche se a qualche sindaco del Pd sembra troppo alto. Un pò più articolato il discorso sulla città Metropolitana di Cagliari. "Non dobbiamo farla crescere troppo – ha ammonito Soru – Ha già molti privilegi e vantaggi, per esempio il 30 per cento dei fondi Fesr. Ora vogliamo sapere cosa metterà a disposizione della Sardegna".