Il Tribunale amministrativo della Sardegna blocca il mega progetto di Costa Turchese di Edilizia Alta Italia, proprietaria dei terreni nella frazione di Murta Maria, 700 ettari alle porte di Olbia, su cui si intendeva realizzare un complesso di circa 250mila metri cubi di villette e alberghi, che fa capo alla famiglia Berlusconi. Un progetto già bloccato nel 2006 dal Piano paesaggistico regionale (Ppr) varato durante il governo di Renato Soru.
Il Tar della Sardegna – ha anticipato il quotidiano La Nuova Sardegna – ha dato parere negativo alla mega lottizzazione progettata dalla società. L'entrata in vigore del Ppr ha spinto nel 2006 l'Edilizia Alta Italia, società controllata da Fininvest Gestione Servizi, a presentare un ricorso per annullare la legge che, secondo i legali, sarebbe stato approvato dalla Giunta e non dal Consiglio regionale. Fra i motivi del ricorso anche la censura del trasferimento del potere della decisione di edificabilità passata dai Comuni alla Regione e l'eccesso di discrezionalità in mano all'esecutivo. In totale dodici motivi contro il Ppr, che però i giudici della seconda sezione del Tar hanno smontato voce per voce, dichiarando il ricorso infondato e per questo respinto.
Era il 1981 quando l'Edilnord, che faceva capo a Silvio Berlusconi, innamorato del Nord Sardegna, presentò un piano di investimento turistico a sud di Olbia, fra Capo Ceraso e li Cuncheddi, diventato poi Costa Turchese. Un progetto iniziale di due milioni e 185mila metri cubi e 120 miliardi di lire di investimenti. Nel 2003 intervenne la cancellazione del Piano paesistico da parte del Tar e, quindi, la presentazione della variante, che portò all'attuale cubatura di 250mila metri. Sino alla presidenza di Renato Soru quando, nel settembre 2006, il Ppr diventò legge, bloccando definitivamente il progetto di Costa Turchese. Da lì il ricorso al Tar, a cui i giudici pongono fine con la sentenza depositata che ne respinge il ricorso.