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Sinistra sarda invita la Giunta "alla cautela" ed auspica "maggiore concertazione" sui temi dell'istruzione, in particolare sul piano di dimensionamento scolastico e la prevista cancellazione delle pluriclassi in molti piccoli centri dell'Isola. "E' una scelta politica che non condividiamo", ha dichiarato la responsabile dell'istruzione di Rifondazione comunista, Laura Stocchino, insieme con il segretario regionale del Prc, Giovannino Deriu, e il consigliere regionale Alessandro Unali.
I vertici della Sinistra hanno ribadito l'urgenza di una legge per "affrontare la riorganizzazione del sistema scolastico e dell'alta formazione in Sardegna" e hanno sottolineato la validità delle indicazioni contenute nel disegno di legge approvato nel 2006 dalla Giunta guidata da Renato Soru, su proposta dell'allora assessore Maddalena Salerno ("Principi e norme per l'educazione, l'istruzione e la formazione professionale").
"Aggredire il fenomeno della dispersione scolastica – ha spiegato il segretario Deriu – è un compito al quale non possiamo sottrarci e le iniziative da adottare non possono essere in contrasto con la lotta allo spopolamento dei piccoli paesi, dove dovrà essere sempre garantito un presidio di cultura e conoscenza". Il riferimento alla paventata chiusura delle pluriclassi è stato ripreso da Laura Stocchino nel richiamare l'opportunità di un'intesa con il Governo perché si "riaffermino le prerogative dell'Autonomia e si scongiuri l'applicazione nell'Isola delle rigide disposizioni ministeriali". L'esempio di successo citato da Sinistra sarda è quello della Regione Puglia, dove nell'arco di un quinquennio, a seguito di un apposito accordo siglato con lo Stato, si è ridotto di circa dieci punti in percentuale il tasso di dispersione scolastica.
"Non conosciamo su quali dati si basi l'affermazione che la dispersione si possa ridurre con l'eliminazione delle pluriclassi", hanno proseguito gli esponenti della Sinistra.
Quindi un appello del consigliere Unali alla Giunta "perché apra un dibattito pubblico che coinvolga istituzioni, sindacati, famiglie e associazioni studentesche per promuovere una legge che riaffermi la specialità sarda e chiarisca cosa intende l'esecutivo Pigliaru per diritto all'istruzione in Sardegna".