"Alla base di questa Finanziaria 2015 non c'è un'idea di Sardegna ma anzi assomiglia ad un bilancio liquidatorio fatto da chi confonde il ruolo di rappresentante dei sardi con quello di commissario governativo.
Serve, invece, coraggio e non dico che non abbiamo bisogno di un Don Abbondio ma abbiamo bisogno di un presidente", è duro l'attacco condotto dall'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci (Fi) alla Giunta sulla Manovra in discussione in Consiglio regionale.
Evidenziando che "anche una parte non insignificante della maggioranza rilancia la vertenza entrate che non è chiusa", Cappellacci sollecita a "riprendere un dibattito sul tema che la Giunta ha negato", per effetto dell'accordo "fregatura" che contiene "errori da matita blu" e che avrebbe avuto come conseguenza che "i soldi dei sardi sono stati fregati da un signore toscano. Persino il segretario del Pd non perde occasione per dare giudizi sferzanti sulla Giunta – osserva – che sembra avere un timore reverenziale quando si indebita per 700 mln invece che richiedere quanto ci spetta dal Governo". Poi un cenno alla battaglia sullo sgravio dell'Irap ("aumentare l'aliquota è follia") e sulla fiscalità di vantaggio ("è una scelta sbagliata abbandonare la battaglia").
I lavori dell'Aula sono stati sospesi e riprenderanno nel pomeriggio alle 16 con la fase conclusiva della discussione generale. Lunedì 23 febbraio alle 12 scade il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti che saranno esaminati in commissione Bilancio martedì sera.
Regione Finanziaria, Cappellacci: “Pigliaru liquidatore di Roma”
Finanziaria, Cappellacci: “Pigliaru liquidatore di Roma”
