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Lo Stato italiano si è costituito in giudizio stamattina davanti al Tribunale civile di Cagliari nella causa per risarcimento danni intentata dal presidente del movimento indipendentista Meris, Salvatore 'Doddore' Meloni, anche nei confronti del questore di Oristano, Francesco Di Ruberto, che invece non si è presentato all'udienza tenuta dal giudice Maria Grazia Cabitza. Doddore Meloni si è presentato in aula indossando il costume sardo di Ittiri, suo paese natale, con la richiesta di dieci miliardi di euro da destinare alla causa dell'indipendentismo come risarcimento per "il grave danno" alla sua dignità personale e reputazione politica, oltre che all'immagine dei movimenti politici Paris Malu Entu e Meris in Dommu Nosta, dalla proposta di applicazione alla sorveglianza speciale avanzata nei suoi confronti dal questore di Oristano.
Il giudice ha preso atto della costituzione in giudizio dello Stato italiano e dell'assenza del questore e, su richiesta dell'avvocato Cristina Puddu, che tutela gli interessi di Meloni, ha disposto per l'esame delle prove da raccogliere in istruttoria fissando la prossima udienza per il 6 aprile del 2016. "Chi pensava che la doppia condanna di ieri a sette anni di reclusione decisa dal giudice Modestino Villani, che avevo ricusato, avrebbe influito sulla mia determinazione nella lotta per l'indipendenza della Sardegna si è sbagliato di grosso" ha detto Doddore Meloni.
Il leader indipendentista ha infine ricordato che domani, sempre a Cagliari, i giudici sono chiamati a pronunciarsi sulla sua richiesta di rinvio alla Corte costituzionale della legge elettorale con la quale un anno fa sono stati eletti il presidente e il consiglio regionale.