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La mozione approvata nella tarda serata di ieri dal Consiglio comunale di Oristano con 12 voti a 11, forse non basterà a bloccare il progetto per la realizzazione di un impianto solare termodinamico con annessa centrale a biomasse nelle campagne della borgata di San Quirico.
Secondo il segretario comunale, Luigi Mele, infatti è "inapplicabile". Di sicuro, però, la mozione ha già spaccato la maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta guidata dal sindaco Guido Tendas e lo stesso Pd al quale Tendas è iscritto.
Tra i 12 voti a favore della mozione, che impone alla Giunta di procedere in sede di autotutela alla revoca di qualsiasi atto volto a favorire la realizzazione della centrale, ci sono infatti anche quelli dei tre consiglieri di maggioranza del gruppo Per Oristano, due dei quali (Marco Piras e Mariangela Massenti) eletti nella lista del P. E a far mancare il voto decisivo è stata proprio l'astensione di un altro consigliere del Pd, Lucia Mocci.
Se a questo si aggiunge che alla vigilia del voto il segretario provinciale del Pd aveva chiesto al Consiglio comunale quantomeno una pausa di riflessione se non proprio la bocciatura del progetto, il quadro è completo e a questo punto il futuro della Giunta comunale appare a molti più a rischio che la stessa centrale.
Il primo firmatario della mozione, Salvatore Ledda (candidato a sindaco con la lista Idee rinnovabili) ne ha già chiesto le dimissioni ieri notte subito dopo il voto, ma il primo cittadino Tendas non ha alcuna intenzione di mollare.