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Contro la chiusura ed un eventuale trasferimento dell'Istituto Professionale (Ipsia) di Perdasdefogu, assemblea questa mattina nell'aula magna della scuola durante la quale è stato ribadito il no al Piano del dimensionamento scolastico regionale.
La presidenza e la segreteria della scuola che, con le Medie, forma l'istituto comprensivo, potrebbero essere trasferite dal prossimo anno scolastico a Jerzu. Ma insegnanti, genitori, studenti e amministratori temono che dietro questo spostamento si nasconda la chiusura definitiva della scuola i cui numeri non consentono, secondo il Piano della Regione, di tenere in piedi la struttura. Per l'autonomia scolastica nei comuni montani ci devono essere almeno 400 alunni e l'istituto comprensivo di Perdasdefogu ne conta appena 240. "Non difendiamo l'indifendibile – dice il sindaco Mariano Carta – né ci stiamo arroccando su posizioni campanilistiche, ma vorremmo trovare una soluzione cucita addosso sui nostri paesi che hanno peculiarità quali distanze, orografia del territorio, scarsità di mezzi di trasporto. Abbiamo chiesto di stare ancora un anno in questa condizione: cioè Perdas con Escalaplano, anziché andare verso Jerzu, poi ci ragioniamo su, ma dobbiamo avere rassicurazioni sul fatto che la Regione ci ascolti, non ci stiamo alle imposizioni".
Giuseppe Corona (Pd), consigliere comunale di opposizione, ha spiegato: "Non si possono fare calcoli ragionieristici sui nostri paesi. La scuola è un simbolo, e adesso anche uno dei pochi luoghi di vita e di economia visto che la nostra prima industria, che è il Poligono, si è fermata. Abbiamo chiesto un incontro all'assessore regionale della Pubblica istruzione per far sentire la nostra voce e per far sì che non si prendano decisioni leggere che farebbero morire la nostra comunità che è isolata da tutto e da tutti".