''Siamo molto preoccupati per quello che sta avvenendo nel settore del nucleare, con particolare riferimento alla delicata fase del decommissioning e dell'individuazione del deposito nazionale per le scorie radioattive''. Lo dichiara il presidente della commissione Ecomafie Alessandro Bratti dopo l'audizione del presidente della Sogin, Giuseppe Zollino.
''Nei giorni scorsi è uscita la notizia su un possibile commissariamento della Sogin – prosegue Bratti – senza che siano stati resi noti i motivi. A fine anno la commissione industria del Senato ha inviato una lettera ai ministri Padoan e Guidi per denunciare gli 'enormi ritardi, inattesi e gravi' nell'attuazione del piano quadriennale della Sogin''.
Bratti ricorda poi la fase di stallo nella nomina del direttore dell'Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione): "Il governo aveva indicato Antonio Agostini a capo dell'Ispettorato; procedura che di fatto si è fermata dopo la diffusione della notizia di un'inchiesta della procura di Roma sul suo conto. Da allora tutto tace e non è chiaro come intendano procedere i ministri competenti''.
''Questo impasse istituzionale arriva in una fase estremamente delicata e strategica – prosegue Bratti – dove la Sogin e l'Isin hanno un ruolo molto importante nella procedura di individuazione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. E' preoccupante il quadro che oggi il presidente della Sogin Zollino ha descritto, confermando i ritardi nella fase di decommissioning''.
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Deposito scorie nucleari, preoccupazioni in commissione Ecomafia
