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Esclusi dalle risorse per le sedi universitarie decentrate e in una città senza servizi per gli studenti, gli iscritti ai corsi dell’ex facoltà di Architettura di Alghero hanno protestato a Cagliari con un sit-in fuori dal Consiglio regionale per tutto il pomeriggio.

“Noi studenti chiediamo che il nostro Dipartimento sia considerato una sede decentrata – spiega Francesca Camboni, studentessa fuori sede – attualmente veniamo riconosciuti come sede in area suburbana di Sassari e questo è assurdo in quanto la distanza è di circa 40km e mancano i trasporti efficienti”.

"Dal 2013 il Senato Accademico – ha spiegato Alessandro Plaisant, docente di Urbanistica – riconosce Alghero come sede decentrata. La Regione invece ci ha classificato come suburbana, alla pari della Cittadella di Monserrato per l'ateneo cagliaritano".

I circa 600 universitari vivono in una città senza servizi: non c'è la mensa o una casa dello studente. E, in mancanza dei 300 mila euro promessi all'unanimità dal Consiglio regionale allo scadere della passata legislatura, le attività didattiche si fermeranno.
“Il nostro dipartimento – ha detto Alessandra Casu, docente di Urbanistica – coinvolge 750 persone, tra studenti e personale muoviamo un’economia che vale circa 4 milioni di euro all’anno per la città”.

Al sit-in, durato tutto il pomeriggio, i circa 200 manifestanti con cartelli e striscioni hanno presidiato tutti gli ingressi del Consiglio regionale e hanno chiesto ai consiglieri di farsi portavoce della loro istanza, distribuendo alcune magliette appositamente preparate. Una l’ha ricevuta anche il sindaco della città catalana, Mario Bruno, che in concomitanza alla manifestazione ha incontrato il presidente Pigliaru alla ricerca di una soluzione.

"Architettura è un orgoglio per la città e per la Sardegna – ha detto Bruno – sono fiducioso che Pigliaru e Paci riconoscano l'eccellenza e trovino i fondi”.

Docenti e universitari hanno incontrato in diversi momenti anche il presidente dell’assemblea regionale, Gianfranco Ganau, l’assessore all’Istruzione Claudia Firino, l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu e alcuni consiglieri, di maggioranza e di opposizione, estensori di diversi emendamenti alla finanziaria regionale.

“Ritengo che le sovvenzioni regionali alle università non possano basarsi esclusivamente sul numero di immatricolati e sulle difficoltà territoriali – ha aggiunto Alessandra Casu – bisogna valorizzare il merito e vorremo che la nostra protesta sia l’occasione per avviare un confronto a più ampio raggio sull’istruzione in Sardegna”.

Nel mese di dicembre, il Dipartimento diretto da Arnaldo Cecchini ha diffuso un dossier sull’attività svolta in tutti gli anni accademici e sui risultati raggiunti. I finanziamenti della Regione si sono ridotti notevolmente, nel 2002 erano 1.046.000 euro, nel 2013 soltanto 330mila, nel 2014 erano pari a zero. I risultati che l’ex facoltà vanta sono tanti, a partire dalla statistica Censis-Repubblica che negli ultimi due anni accademici inserisce Alghero al primo posto nella classifica “Architettura”, superando i politecnici di Milano e di Torino e la Iuav di Venezia.

Roberto Deriu (Pd) sostiene che il problema di Alghero e delle università della Sardegna sia l’ordinamento statale: “Impone criteri svantaggiosi per la nostra isola. Abbiamo un programma di governo che vuole qualificare l’offerta formativa, per raggiungere questo obiettivo dobbiamo esercitare la nostra autonomia statutaria”.

Intorno alle 18 è arrivata la rassicurazione che i fondi per il Dipartimento Architettura, Design e Urbanistica arriveranno e i manifestanti si sono messi in viaggio verso Alghero.