Allarme bipartisan in parlamento sui fondi per la rete ferroviaria della Sardegna. Il contratto di servizio tra Rfi e Ministero Trasporti "deve essere modificato senza ulteriori indugi. Si tratta di un'offesa alla Sardegna e ai sardi, una discriminazione senza precedenti, siamo la regione con il più basso indice infrastrutturale e l'unica regione che non ha avuto nemmeno un euro di stanziamento". Lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili intervenendo in commissione Trasporti della Camera sull'approvazione del decreto di recepimento del contratto. "Il parere – ha aggiunto – della commissione trasporti deve essere vincolante. Non si tratta di un favore alla Sardegna ma di un divario che va colmato".
"Va sanato alla radice un vulnus che vede per le ferrovie della Sardegna zero risorse. La vergognosa farsa del treno veloce ha ancora una volta condizionato negativamente gli stanziamenti a favore della Regione" ha aggiunto l'ex governatore, che ricorda che "nel decreto che approva il contratto è scritto esplicitamente che servono 700 milioni per le strade ferrate sarde e in modo altrettanto esplicito è scritto che non c'è nemmeno un euro". Per Pili "il fatto che Commissione e Governo abbiano preso atto che esiste un caso Sardegna è un passo in avanti. Adesso vigilerò per evitare che gli impegni restino solo auspici. Bisogna riprendere il progetto interrotto nel 2004 di investimenti sulla rete ferroviaria Sardegna senza altri imbrogli tipo il treno veloce, che dopo oltre 216 giorni è fermo in un binario morto".
D'accordo sul fatto che le risorse previste nel contratto sono insufficienti è anche Romina Mura, deputata del Pd e componente della Commissione Trasporti. "Si interviene sul network ferroviario sardo con circa 30 milioni di euro. Cifra notevolmente inferiore rispetto ai fabbisogni finanziari – afferma – per realizzare le infrastrutture necessarie e dare efficienza a quelle presenti". Ma per la parlamentare la "colpa" non è del governo Renzi, ma devono "essere cercate in decenni di errori e mancanza di visione nelle politiche di programmazione.
Anche di quelle relative alle risorse aggiuntive". Per questo "occorre invertire il ciclo. E investire seriamente nel Mezzogiorno e in particolare in Sardegna. Stiamo interloquendo – conclude la Mura – con Governo e Rfi affinché le risorse destinate alla Sardegna vengano aumentate, già in questo accordo di programma 2012-2016. Chiediamo a Rfi che si cominci con destinare alla Sardegna 100 milioni per ciascuno degli anni del contratto".
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