Una serie di incontri e telefonate, messaggi via mail e una pennetta con la documentazione riguardante la realizzazione del Terminal Crociere del Porto di Olbia, tutto per pilotare il bando di gara per la progettazione definitiva e la realizzazione del progetto destinato ai giganti del mare. E' quanto emerge nell'ordinanza che ieri ha portato all'arresto del dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici, oggi consulente esterno, Mauro Incalza, e degli imprenditori Stefano Perotti, Francesco Cavallo e Sandro Pacella, che ha fatto finire nel registro degli indagati, con l'accusa di "turbata libertà del procedimento di scelta del contraente", anche i nomi di due sardi, Fedele Sanciu, ex senatore Pdl ed ex commissario dell'Autorità portuale del nord Sardegna, e Bastiano Deledda, responsabile del procedimento relativo alla gara per i lavori nel porto di Olbia. Nell'ordinanza il Gip traccia un quadro completo dei rapporti tra i sardi e Perotti, direttamente collegato a Cavallo, ricostruendo passo dopo passo gli incontri e l'organizzazione. Perotti, facendo affidamento sui suoi "rapporti preferenziali con Bastiano Deledda e con Fedele Sanciu – spiega il Gip – ha di fatto predisposto la bozza del bando di gara per la progettazione definitiva e la direzione dei lavori di realizzazione del nuovo termina del porto di Olbia".
C'è una chiavetta Usb al centro dell'inchiesta di Firenze che riguarda lo scandalo tangenti per gli appalti "pilotati" per la realizzazione del Terminal Crociere a Olbia. I primi contatti tra gli indagati sardi Fedele Sanciu e Bastiano Deledda con gli arrestati risalgono a ottobre dello scorso anno quando Stefano Perotti chiese a Deledda un incontro con il commissario del Porto di Olbia. "Senti, ti volevo dire a questo punto potremmo concordare un appuntamento con il Commissario quando tu ritieni per parlare dell'altra cosa – disse al telefono Perotti parlando con Deledda – Io ho fatto un passaggio al Ministero, mi hanno detto: vai tranquillo, presentati e gli fai una presentazione del progetto". E Deledda rispose, facendo capire che ci sono altre idee per la progettazione dell'opera: "Io non ho la stessa sensazione, non gli è piaciuto l'architettura, secondo me è una scusa". In realtà nella progettazione, come emerge nell'ordinanza, c'è un concorrente, Willem Brouwer, anche lui indagato, lo stesso architetto che ha realizzato l'aeroporto Costa Smeralda. Gli imprenditori Stefano Perotti e Franco Cavallo incontrarono, secondo quanto accertato dagli inquirenti, Fedele Sanciu qualche settimana dopo e riuscirono a convincerlo, come spiegherà al telefono lo stesso Perotti al cognato, Giorgio Mor, anche lui indagato. "Allora direi che è andata molto bene, probabilmente ci dobbiamo caricare un direttore artistico. Quello che praticamente ha seguito l'aeroporto" disse riferendosi a Brouwer. Nell'ordinanza vengono poi descritti i vari passaggi, le telefonate e gli incontri tra i vari personaggi coinvolti per pianificare la gara, inserendo gli elementi per tagliare fuori eventuali concorrenti per aggiudicarsela. Di particolare interesse la preparazione e anche il modo in cui, secondo gli inquirenti, venne fatto recapitare a Sanciu il disciplinare per l'incarico di progettazione dei lavori di Olbia. Perotti li fece caricare su una pennetta Usb, che venne consegnata prima a Cavallo, e fu lui stesso a chiamare Sanciu per chiedere come fargliela recapitare. Cavallo chiese a Sanciu quando sarebbe stato a Roma per raggiungerlo: "E' per darti quella roba là, ma è inutile che vieni qui apposta, se no te la spedisco". "Via posta la puoi mandare al mio indirizzo" rispose Sanciu fornendo il recapito.







