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Vacilla l'accordo in maggioranza sulla Legge Casa da oggi all'esame dell'Aula. Un'intesa raggiunta a fatica che ha blindato le grandi questioni, a partire dalla fascia dei 300 metri dal mare che resterà intoccabile anche per gli alberghi sino al lotto minimo per le costruzioni negli agri, ma non ha ancora messo a posto tutti i tasselli.
Così stamane in Consiglio il centrosinistra ha fatto mancare per due volte il numero legale e c'è voluta la presenza in Aula del governatore Francesco Pigliaru, alla terza votazione, per ricompattare le fila e scongiurare lo slittamento dei lavori a domani.
Il centrodestra cavalca le divisioni nella maggioranza e attacca a testa bassa ribadendo la richiesta di ritirare subito il ddl per far resuscitare con una ulteriore proroga il vecchio Piano Casa. "Meglio una sola norma e con poche parole disporre la proroga – ha spiegato in una improvvisata conferenza stampa del centrodestra il capogruppo di Fi Pietro Pittalis – c'è una discussione molto animata nel centrosinistra che ha determinato un rallentamento dei lavori: si è proprio partiti con il piede sbagliato". "Dopo un'ora di ritardo, stanno temporeggiando per trovare accordo in extremis – ha sottolineato il capogruppo di Ap, Gianluigi Rubiu – A novembre abbiamo chiesto una proroga del Piano Casa ma nulla è stato fatto. È stato più bravo Renzi, che ha sburocratizzato le autorizzazioni edilizie. Sull'agro, invece, il centrosinistra sardo è nel pallone e sta riuscendo a scontentare tutti".
Per il capogruppo dei Riformatori, Attili Dedoni, si sta "camminando guardando all'indietro, alle ideologie, negando prospettive ad un settore trainate come il turismo". "E' la certificazione del fallimento del centrosinistra – ha commentato Angelo Carta del Psd'Az – che si sta dividendo sui nodi cruciali. Questa empasse dimostra che l'attuale maggioranza invece di occuparsi degli interessi dei sardi segue i diktat del segretario del Pd dimenticando che il centrosinistra in passato è caduto proprio su questi temi". "E' incredibile – ha ribadito l'ex governatore Ugo Cappellacci – vedere un presidente non eletto dai sardi imporre questa linea: chi è il presidenti? Soru naturalmente".